Lettera aperta dal Coordinamento dei Docenti contro mafie povertà e razzismo della Rete Numeri Pari
All’attenzione
della Sindaca Virginia Raggi
dell’Assessora Laura Baldassarre
della Prefetto Gerarda Pantalone
Roma, 20 luglio ’19
A cinque giorni dallo sgombero disumano avvenuto a carico delle 300 persone, di cui 80 minori, che vivevano nella ex scuola di Via Cardinal Domenico Capranica, sentiamo il dovere e la responsabilità di prendere parola. Vogliamo, innanzitutto, esprimere la nostra vicinanza e la nostra solidarietà alle alunne e agli alunni che abitavano lo stabile insieme alle loro famiglie.
Pensiamo sia del tutto fuori luogo che in un Paese in cui – da un lato – la povertà e le disuguaglianze aumentano e – dall’altro – le mafie rafforzano la loro penetrazione culturale, sociale ed economica, lo Stato a tutti i suoi livelli si accanisca contro chi è più debole e vive in condizioni di difficoltà ed emarginazione.
Riteniamo che vada fatta una riflessione riguardo agli studenti più giovani, per i quali la scuola è la prima Istituzione con cui hanno contatto e dalla quale apprendono i principi della Cittadinanza e il rispetto delle regole di convivenza civile e sociale.
Lo studio consente a tutte le persone l’affrancarsi dalla miseria culturale, indipendentemente dallo stato di miseria materiale in cui si trovano. L’impegno della scuola è quello di formare ed educare dei cittadini e delle cittadine nel pieno rispetto della Costituzione, individualizzando ogni percorso scolastico in uno scambio completo tra scuola e studente. L’interruzione di questi percorsi può generare fratture insanabili, che espongono i ragazzi e le ragazze al rischio dell’abbondono scolastico e dell’esclusione sociale, generando sfiducia nei confronti delle Istituzioni. Durante lo sgombero di lunedì, è evidente come questi elementi siano stati del tutto ignorati da quest’ultime, mettendo in atto un vero e proprio tradimento della nostra Costituzione!
I giovani cittadini hanno diritto ad avere piena fiducia nello Stato in tutte le sue forme, ma soprattutto a vivere la loro vita con dignità e ricevendo tutela nel caso in cui si trovino in condizioni di difficoltà. A tale proposito, non capiamo come le pratiche utilizzate durante lo sgombero di lunedì e le false soluzioni fornite in seguito, ne rispettino e tutelino i diritti. Famiglie divise, spostate in quadranti della città opposti a quelli in cui vivevano, lontane dalla loro rete sociale di protezione costruita negli anni.
È importante ricordare che a Roma ci sono circa 11mila persone che vivono all’interno di occupazioni abitative per morosità incolpevole e molti sono i giovanissimi. Continuare a pensare che i movimenti per il diritto all’abitare, e le realtà con cui collaborano quotidianamente, restino l’unico argine di protezione per chi vive in condizioni di disagio abitativo in questa città è inaccettabile, soprattutto considerando gli attacchi che questi hanno subito e che subiranno nei prossimi mesi.
Per questo chiediamo con forza che siano riviste le procedure di ricollocazione dei nuclei sgomberati da Via Cardinal Capranica, prendendo come elementi fondamentali la territorialità e la scolarizzazione degli alunni e delle alunne; ma anche che sia prevista una moratoria dei prossimi sgomberi, in favore della costruzione di percorsi adeguati e concordati con le famiglie che vivono in quei luoghi.
Ci teniamo a sottolineare che la povertà non può e non deve essere uno stigma per il loro e per il nostro futuro, perché – come ci ricorda la nostra Costituzione – nessun@ deve restare indietro.
I docenti e le docenti del Coordinamento contro mafie, povertà e razzismo
Invitiamo i nostri colleghi e colleghe a unirsi a noi e sottoscrivere l’appello inviando una mail all’indirizzo “retenumeripari@gmail.com” così da alzare la nostra voce tutti e tutte insieme, al fianco dei movimenti per il diritto all’abitare e di tutti quegli alunni e alunne che in questi luoghi hanno trovato casa e costruito comunità!