Roma Today –
La rete dei Numeri Pari ha presentato la sua proposta: un reddito minimo garantito, diverso sia dal Rei attualmente in vigore, che da quello del Movimento 5 Stelle
Un reddito minimo garantito. Una misura per contrastare la povertà, la diseguaglianza e la criminalità organizzata: tre ‘mali‘ che affliggono l’Italia intera. In un momento come questo, dominato dalla campagna elettorale in vista del voto del 4 marzo, il reddito per le famiglie in difficoltà è diventato protagonista tra le proposte dei diversi partiti in gioco: dal Rei, attualmente in vigore e ‘sponsorizzato’ dal Pd, al reddito di cittadinanza dei 5 stelle, fino alla proposta poco dettagliata di Berlusconi.
E’ in questo quadro di promesse elettorali che entra a gamba tesa la proposta della Rete dei Numeri pari, che unisce diverse realtà sociali su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di contrastare la disuguaglianza sociale.
La Rete, grazie al contributo di magistrati, giuristi, esperti nel sociale e ricercatori, ha realizzato il seminario “I Love Dignità” e ha realizzato la proposta di un reddito minimo garantito da discutere con il prossimo Governo. Un’idea che lo scorso anno aveva visto convergere il 40% di deputati e senatori del M5s, di una parte del Pd e Sel raccogliendo più di 100mila firme. Nonostante questo la proposta è rimasta nel dimenticatoio.
Ma adesso che le elezioni sono alle porte e il dibattito si fa sempre più acceso, la Rete dei Numeri pari ha presentato il suo reddito minimo di garantito, in una conferenza stampa tenutasi giovedì 15 febbraio presso la sede della Federazione Nazionale Stampa Italiana a Roma.
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