Salviamo gli umani, salviamo l’umanità | Conferenza stampa

In un’epoca come quella attuale, caratterizzata da un’assordante mancanza di attenzione nei confronti dei membri più fragili della collettività (siano essi migranti, emarginati, persone costrette a vivere al di sotto della soglia minima di sopravvivenza) e da una drammatica crisi dei basilari valori umani di condivisione, di empatia verso l’altro da sé, di accoglienza e di inclusione, il progetto di Mediterranea si configura come un tentativo concreto e organizzato dal basso di azione finalizzata a mutare lo stato delle cose, e che tenta non solo di prestare aiuto a chi in questi ultimi anni sta mettendo a repentaglio la propria vita e quella dei propri cari per cercare una possibilità di riscatto attraversando il Mediterraneo e raggiungere l’Europa, ma anche di smuovere le coscienze e di mettere in ‘rete’ singoli e gruppi per rispondere all’attuale stato delle cose.

Frutto di questa iniziativa è stata la decisione di attrezzare la Mare Jonio, una nave battente bandiera italiana appositamente organizzata per svolgere azioni di monitoraggio e di eventuale soccorso, nella consapevolezza che oggi, più che mai, salvare una vita in pericolo significa salvare noi stessi.
Quella svolta dal gruppo di persone raccolte intorno a Mediterranea è pertanto un’azione che disobbedisce consapevolmente all’attuale discorso pubblico nazionalista e xenofobo purtroppo assai diffuso, così come non intende sottostare al divieto di testimoniare ciò che di drammatico accade da qualche tempo nel Mediterraneo; intende obbedire però, con altrettanta determinazione e convinzione, alle norme costituzionali e internazionali, tra le quali l’obbligatorietà del salvataggio di chi si trova in condizione di perdere la vita in mare e il suo trasferimento in un porto sicuro laddove ciò si renda necessario.

Mediterranea lavora anche a terra grazie alla costruzione di una rete territoriale di supporto: una vera e propria ‘piattaforma’ di connessione sociale tra realtà già esistenti e singoli individui che vogliono contribuire a questa impresa. Intrattiene inoltre rapporti di collaborazione con le principali ONG che svolgono attività di search and rescue nel mar Mediterraneo, avvalendosi in particolare del prezioso contributo di Sea-Watch e di Proactiva Open Arms.

A questa mobilitazione di cittadini e volontari raccolti intorno a Mediterranea Emmaus Italia ha deciso di aderire concretamente e attivamente. Il movimento, fondato 70 anni fa dall’Abbé Pierre e oggi presente con 450 gruppi in 37 Paesi del mondo, è da sempre al fianco degli ultimi; di quanti, vivendo ai margini della società, vedono troppo spesso negati i diritti fondamentali della loro persona, che pure dovrebbero costituire un patrimonio universale e inalienabile capace di governare la convivenza umana e civile. Proprio per questo Emmaus Italia, di fronte a quanto sta accadendo con sempre più preoccupante frequenza, non poteva non prendere posizione, mettendosi in gioco – come sempre ha fatto nel corso della sua lunga storia – insieme ai propri gruppi, comunità e volontari al fianco dei più sofferenti, dei più esposti e di chi rischia di essere annientato nella propria umanità a causa di scelte politiche ciniche e senza scrupoli.

Emmaus Italia appoggia dunque il progetto di Mediterranea in due differenti modalità. In primo luogo fornendo alla nave Mare Jonio indumenti e calzature provenienti dalle proprie comunità italiane (oggetti che durante il soccorso ai naufraghi costituiscono beni di prima necessità contro i rigori del clima in mare aperto). Secondariamente, attivando una raccolta fondi, per mezzo dei propri contatti in Italia e in Europa, allo scopo di riuscire a raggiungere – entro la metà del mese di giugno – la cifra di 25.000 euro che sarà successivamente impiegata per sostenere le molte spese necessarie alla prosecuzione del progetto.

La collaborazione tra Emmaus Italia e Mediterranea sarà ufficialmente presentata durante la conferenza stampa nazionale che avrà luogo mercoledì 6 febbraio, alle ore 12,00, nei locali del Mercato Solidale dell’Usato di Emmaus a Palermo (Fiera del Mediterraneo, Padiglione 3 – via Anwar Sadat, 13).

Parleranno del progetto e dei dettagli della collaborazione Franco Monnicchi (presidente di Emmaus Italia) e Alessandra Sciurba (attivista di Mediterranea) alla presenza dei comunitari e dei volontari di Emmaus Palermo, dei membri dell’equipaggio della nave Mare Jonio e dei molti collaboratori del progetto di Mediterranea presenti nel capoluogo siciliano.

Per ulteriori informazioni e dettagli sulla conferenza stampa scrivere a: palermo@emmaus.it

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