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La macchia ‘allegra’ impressa sulle confezioni del latte è diventata ormai familiare a tanti torinesi che ormai, oltre al simbolo, hanno imparato anche a conoscere il progetto di solidarietà che c’è dietro. Non per altro don Ciotti, nel tenerlo a battesimo, lo definì “Un marchio che parla, che dà voce a chi è ai margini”. Compie un anno in questi giorni Abbraccia una Mamma, iniziativa nata dalla sinergia tra l’Associazione Gruppo Abele e Abit, cooperativa lattiero casearia facente parte della Trevalli Cooperlat. Le due realtà hanno messo a sistema le rispettive forze e vocazioni per offrire un aiuto concreto a mamme che vivono situazioni di vulnerabilità e disagio economico: sono in tutto 80 i nuclei mamma-bambino in difficoltà che nel corso del 2018 sono stati inclusi nel progetto e che ogni settimana hanno potuto beneficiare di un pacco spesa consistente in due buste di prodotti lattiero-caseari freschi, per un totale di 6.880 pacchi distribuiti. Nello specifico, le realtà che hanno ricevuto i pacchi e che continueranno a beneficiare di questo progetto sono: la Drop house, centro diurno per donne in condizioni di vulnerabilità; la comunità famiglie Il Filo d’Erba; la comunità genitore-figlio, struttura che accoglie donne con minori in uscita da percorsi di violenza; le attività di Genitori e Figli, progetto che mira a creare spazi di incontro e di sostegno tra famiglie; Progetto Mamma+, madri sieropositive insieme ai loro figli nel primo anno di vita che vivono in una condizione di isolamento e disagio socio-economico.
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