RIMAFLOW VIVRÀ, PERCHÉ L’AUTOGESTIONE NON SI ARRESTA!
Dopo 6 mesi e mezzo di detenzione preventiva con l’accusa infamante di associazione a delinquere finalizzata allo smaltimento illecito di rifiuti, Massimo Lettieri, presidente della Cooperativa RiMaflow in autogestione, con ogni probabilità tornerà libero a giorni (il giudice non ha emesso il provvedimento oggi): sarà una gioia immensa per tutte e tutti noi! Gioia che avremmo voluto provare oggi stesso!!
Ma giustizia non è fatta, è invece prevalso il ricatto. Non è stato possibile infatti celebrare un giusto processo per dimostrare l’estraneità al reato associativo, accettando la condanna – come avremmo voluto – per i reati invece rivendicati, derivanti tutti di fatto dall’occupazione della fabbrica (mancate autorizzazioni, ecc.). Avendo tutti gli imputati patteggiato, non c’erano le condizioni per fare il processo da soli: anni di dibattimenti e costi legali impossibili da sostenere, con l’aggravante di non poter neppure beneficiare degli sconti di pena disposti dal PM. I poveri, anche quando hanno ragione, possono solo stare in galera!Massimo dovrà quindi scontare due anni in affidamento ai servizi sociali. Si tratta della pena più bassa tra tutti gli imputati, tuttavia per noi questa non è giustizia, è comunque un’infamia!
Come non solo noi ben sappiamo, Massimo paga per scelte che tutti e tutte noi di RiMaflow abbiamo deciso insieme per dare un lavoro e un reddito a chi è stato licenziato e che tra noi non ci sono delinquenti, ma persone – come Massimo – con grande coraggio e grande, grandissima dignità! Nessuno si può permettere di dire il contrario, come dimostrano le migliaia di testimonianze di solidarietà raccolte in Italia e nel mondo. Questa è la verità che il tribunale non consente di dimostrare e che conferma che la legalità senza giustizia sociale è una parola totalmente vuota. Il modo migliore di reagire a questa situazione è quello di continuare a far vivere RiMaflow con Massimo a lavorare da subito con noi!!
Non sappiamo ancora a quanto ammonteranno le sanzioni e le spese processuali a cui dovremo far fronte come Cooperativa, a cui sono stati sequestrati i beni (Iban per donazioni:
IT79D 083 8633 9100 00000 470387 int. a Associazione Fuorimercato, causale RiMaflow vivrà).
A giorni ricostituiamo RiMaflow 2 e ci attrezziamo per il riavvio di tutte le attività produttive con l’allestimento del nuovo sito per dare lavoro alle oltre 100 persone che se l’erano ricostruito.
Il mutualismo e l’autogestione non si arrestano!!
DOMENICA 3 MARZO A RIMAFLOW, FESTA DEL
6° ANNIVERSARIO, SAVE THE DATE!!