Il Reddito di Cittadinanza (RdC) è al centro del dibattito politico in merito al suo costo per il bilancio pubblico, alla sua efficacia nell’arrivare ai destinatari che ne hanno effettivo bisogno, al suo impatto concreto sulla riduzione delle disuguaglianze. Avviato ormai da qualche mese, viene erogato dall’INPS come “sostegno per famiglie in condizioni disagiate finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale” (Decreto Legge 4/2019, convertito in Legge 26/2019), ed è vincolato alla presenza di determinati requisiti.
In questa #mapparoma28, sulla base dei dati INPS relativi al periodo aprile-ottobre 2019, mostriamo la distribuzione del Reddito o della Pensione (per i percettori non più in età di lavoro) di Cittadinanza nei quartieri romani, nei comuni della Città metropolitana di Roma e in tutta Italia. I dati ci permettono di elaborare due indicatori: il primo, che commenteremo più diffusamente, sono le domande accolte ogni 100 residenti con più di 15 anni, poiché sotto determinate condizioni il RdC può essere concesso da un’età minima di 16 anni; il secondo è l’importo medio complessivamente erogato ai percettori nel corso dei primi sette mesi di avvio del RdC, che risente del fatto che le erogazioni non sono partite tutte insieme a marzo, ma anche nei mesi successivi secondo l’iter della domanda.
In tutta Italia, nei primi sette mesi dall’avvio della misura di sostegno, le domande accolte sono state 1.027.283, ossia 1,6 ogni 100 residenti con più di 15 anni. Tra le regioni, l’incidenza è mediamente più elevata nelle isole e nel mezzogiorno (Calabria 3,8; Sicilia 3,3; Sardegna 3; Campania 2,9; Basilicata e Puglia 2,3), più contenuta nel centro (Lazio 2,2; Abruzzo 1,9; Toscana 1,4; Umbria 1,3), mentre diminuisce sensibilmente nel nord (Piemonte 1,2; Lombardia ed Emilia-Romagna 0,8; Veneto 0,6; Trentino-Alto Adige 0,4).
Nel comune di Roma sono state accolte 37.562 domande rispetto alle 59.930 presentate, pari al 63%, corrispondenti a 1,5 domande ogni 100 abitanti con più di 15 anni, di poco inferiore rispetto al dato nazionale. Roma è il primo comune italiano per numero di domande presentate e secondo per numero di domande accolte, dopo Napoli, che è prima con 42.876 domande accolte rispetto alle 57.999 presentate. Più distaccate le città di Palermo, Milano e Torino, rispettivamente con 29.698, 19.640 e 19.191 domande accolte. L’incidenza rispetto alla popolazione residente con più di 15 anni è invece molto diversificata, e indicativa del divario socio-economico tra centri urbani a nord e sud del Paese: le città meridionali come Napoli e Palermo (5,2), Catania (5,9), Reggio Calabria o Sassari (4,2) presentano valori medi nettamente superiori rispetto ai comuni centro-settentrionali come Milano (1,5), Torino (2,5), Genova (1,8), Bologna (1,3), Firenze e Venezia (1).
Nella Città metropolitana di Roma sono state accolte complessivamente 62.025 domande rispetto alle 97.698 presentate, pari al 63%, con una media di 1,65 domande ogni 100 abitanti con più di 15 anni, superiore rispetto al dato del solo comune di Roma (1,5). L’incidenza è più elevata in alcuni piccoli comuni sub-appenninici con residenti anziani (Vivaro Romano 7,2; Saracinesco 6,5; Capranica 5,8). Molti comuni popolosi dell’hinterland hanno valori superiori alla media provinciale (Ardea 2,9; Anzio e Nettuno 2,6; Velletri 2,3; Palestrina e Cerveteri 2,1; Fonte Nuova, Mentana, Tivoli, Pomezia e Ladispoli 2; Colleferro e Albano 1,8; Guidonia 1,7), comunque inferiori rispetto a diverse aree interne al comune di Roma. Invece, i valori sono più bassi rispetto al capoluogo si hanno nei comuni popolosi a reddito medio-alto (Fiumicino 1,4; Frascati e Ciampino 1,3; Grottaferrata 1,1).
Andando nel dettaglio dei quartieri romani, mostriamo due indicatori: le domande accolte ogni 100 residenti con più di 15 anni (mappa a sinistra) e l’importo medio complessivamente erogato ai percettori nel corso dei primi sette mesi di avvio del RdC (mappa a destra). Il territorio comunale non è suddiviso nelle abituali zone urbanistiche utilizzate nelle altre #mapparoma perché le domande per il RdC non sono disponibili con questo livello di disaggregazione territoriale, ma solo secondo i 72 codici di avviamento postale (CAP) della città. Mancando una corrispondenza spaziale con le 155 zone urbanistiche, questa mappa non è quindi direttamente confrontabile con le altre #mapparoma. Inoltre, i nomi che in questa mappa diamo alle aree urbane dei CAP non sono ufficiali, ma solo un nostro tentativo di sintetizzare territori parecchio frastagliati e, diversamente dalle zone urbanistiche, né omogenei, né tracciati secondo linee di discontinuità del tessuto urbano, quanto da logiche interne al servizio postale. Tuttavia, la distribuzione degli indicatori è leggibile territorialmente con peculiarità piuttosto nette, e consente il paragone con le altre tematiche affrontate in precedenza, permettendo di rispondere alla domanda più importante: il RdC va effettivamente dove ci sono più poveri e più disoccupati?
In cinque aree di Roma (Torri[1], Borghesiana-Castel Verde-Ponte di Nona, Ostia Ponente, Centocelle nord-Quarticciolo e Pietralata) le domande accolte di RdC sono più di 3 ogni 100 abitanti con 15 o più anni. Tutte le prime dieci aree romane per incidenza di domande accolte sono periferiche e caratterizzate dalla presenza di consistenti nuclei di case popolari o da borgate ex abusive. Tra le prime, vi sono Tor Bella Monaca, Ponte di Nona, Nuova Ostia, Quarticciolo, Pietralata, San Basilio, Trullo, Monte Cucco, Corviale e Primavalle. Tra le seconde, si segnala quasi tutto il VI Municipio insieme a Morena. Ciò sembra confermare l’esistenza a Roma di vere e proprie “enclave della disuguaglianza”, come le abbiamo chiamate nel libro Le mappe della disuguaglianza con i livelli peggiori di disagio socio-economico e i risultati più preoccupanti in termini di indice di sviluppo umano. Al contrario, tutte le 23 aree dove le domande risultano inferiori a 1 ogni 100 residenti con più di 15 anni risultano situate nella parte centrale della città dove il reddito è più elevato, i laureati e gli occupati sono di più, i servizi sono migliori e la salute è maggiormente garantita.
Nel VI Municipio di Roma, situato nel quadrante est esterno al GRA lungo la via Casilina, risulta la maggiore incidenza di domande accolte, ben oltre le medie comunale e provinciale: 3,6 ogni 100 residenti con più di 15 anni alle Torri[1] (00133) e 3,3 a Borghesiana-Castel Verde-Ponte di Nona (00132). Si tratta di due vaste aree adiacenti tra loro e sovrapponibili, seppur non perfettamente, alle zone urbanistiche 8C Giardinetti-Tor Vergata, 8D Acqua Vergine, 8E Lunghezza, 8F Torre Angela, 8G Borghesiana e 8H San Vittorino. Le domande accolte in queste due aree sono rispettivamente 3.183 (per un importo medio di 2.489 euro) e 2.363 (per un importo medio di 2.656 euro).
Sempre nel quadrante est, altri valori elevati si riscontrano nel IV e V Municipio. Nel V, internamente al GRA tra le vie Prenestina e Casilina, l’incidenza è molto alta a Centocelle nord-Quarticciolo (00171), con 3 domande accolte ogni 100 residenti con più di 15 anni, e più bassa ma comunque consistente a Centocelle sud-Alessandrino (00172) con 2,2 e Villa Gordiani-Casilino-Torpignattara (00177) con 2,1; a questi CAP corrispondono parzialmente le zone urbanistiche 7A Centocelle, 7B Alessandrina, 6B Casilino, 6C Quadraro e 6D Gordiani. Nel IV Municipio spiccano Pietralata (00158) con 3 domande accolte ogni 100 residenti e San Basilio-Ponte Mammolo-Casal de’ Pazzi (00156) con 2,8, in parte sovrapponibili alle zone urbanistiche 5E San Basilio, 5H Casal de’ Pazzi e 5C Tiburtino Nord. Va segnalato poi Morena-Centroni (00118) nel VII Municipio fuori dal GRA, con 2,4. Quasi tutto il resto dei CAP del quadrante est, e anche di quello nord nel III Municipio, rimane su valori di incidenza superiori alla media comunale (tra 1,5 e 2), con le sole eccezioni di Portonaccio-Monti Tiburtini (00157) con 1,3, Monte Sacro-Conca d’Oro (00141) con 1 e Talenti-Sant’Alessandro (00137) con 0,8.
L’altra area dove l’incidenza di domande accolte è molto elevata è quella di Ostia Ponente (00121) nel X Municipio con 3,2 ogni 100 residenti con più di 15 anni (zona urbanistica 13F Ostia Nord). Nel quadrante ovest emergono anche con 2,3 domande ogni 100 residenti sia Trullo-Corviale-Ponte Galeria (00148), corrispondente alla parte più periferica dell’XI Municipio (zone urbanistiche 15D Trullo, 15E Magliana, 15F Corviale e 15G Ponte Galeria), sia Primavalle-Torrevecchia (00168) nel XIV (in gran parte zona urbanistica 19B Primavalle), oltre ad Acilia sud-Malafede nel X verso il litorale con 2.
Le aree con la più bassa incidenza di domande accolte, uguale o minore di 1 ogni 100 residenti con più di 15 anni, sono tutte quelle ricche e attrattive della città, in particolare nel II, IX e XIV Municipio: il minimo a Parioli con 0,4 (00197, zona urbanistica 2B Parioli), e poi 0,5 a Nomentano-Pinciano (00198, zone urbanistiche 2D Salario e parte della 2E Trieste), Eur-Torrino (00144, zone urbanistiche 12A Eur, 12C Torrino e parte della 12D Laurentino) e Trionfale-Balduina (00136, zone urbanistiche 19A Medaglie d’Oro e 17C Eroi). Seguono con 0,6-0,9 varie aree dei Municipi I (Prati 00192 e 00193, Quirinale-Pincio-XX Settembre 00187, Mazzini-Della Vittoria 00195, Monti-Celio 00184) e tutto intorno al centro nel II (Nomentano 00161 e 00162, attorno a piazza Bologna, Flaminio-Villaggio Olimpico 00196, Salario-Africano 00199), III (Talenti-Sant’Alessandro 00137), VII (San Giovanni 00182 e 00183), VIII (Grottaperfetta-Tintoretto-Roma 70 00142), XI (Portuense 00149), XII (Monteverde Nuovo-Colli Portuensi 00151, Bravetta 00164), XIII (Aurelio 00165) e XV (Fleming-Tor di Quinto 00191).
È invece più complessa la lettura dell’altro indicatore disponibile, ossia l’importo medio erogato ai percettori nel corso dei primi sette mesi di avvio del RdC. Gli importi maggiori non sembrano correlati con l’incidenza delle domande sulla popolazione, e potrebbero quindi riflettere più differenze nei tempi di presentazione delle domande stesse che non la gravità della situazione di povertà e disoccupazione. Il valore massimo si registra a Castel di Leva-Santa Palomba (00134) fuori dal GRA nel IX Municipio, con 2.890 euro in totale da marzo a ottobre 2019. Seguono poi con 2.600-2.700 euro zone molto eterogenee come Appia Antica-Capannelle-Quarto Miglio (00178) nel VII e VIII Municipio, Settecamini-Casal Monastero (00131) nel IV, Ostia Antica (00119) nel X, Borghesiana-Castelverde-Ponte di Nona (00132) nel VI, che peraltro è la seconda area di Roma per incidenza delle domande sulla popolazione, Vitinia-Mezzocammino (00127) ed Eur-Torrino (00144) nel IX (l’Eur è la quartultima zona di Roma per incidenza delle domande).
Se nella #mapparoma1 avevamo sintetizzato la distribuzione dei laureati a Roma con “ai Parioli 8 volte i laureati di Tor Cervara” per questa #mapparoma28 possiamo scrivere che a Tor Bella Monaca ci sono 9 volte le domande del RdC rispetto a Parioli: 3,6 contro 0,4 ogni 100 residenti con più di 15 anni. Un dato che ancora una volta sembra dire molto sulle disuguaglianze a Roma.
Keti Lelo, Salvatore Monni, Federico Tomassi
[1] NOTA: nel CAP 00133 rientra gran parte del VI Municipio con Tor Bella Monaca, Torre Angela, Torrenova, Torre Gaia, Tor Vergata, Giardinetti, Villaggio Breda, Fontana Candida, Passo Lombardo.
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Fonte: elaborazione su dati INPS 2019 e Istat
Scarica qui il pdf di #mapparoma28
Gli autori, ferme restando le loro responsabilità per i contenuti delle mappe, sono debitori nei confronti del CROMA (Centro per lo studio di Roma dell’Università Roma Tre) e di Luoghi Idea(li) per le elaborazioni, le suggestioni e gli spunti sulle attività di mappatura del territorio romano che sono state fonte di ispirazione per la nascita di questo blog.