9 gennaio Ahmed Abu Artema a Roma insieme alla Rete romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese per parlare della Marcia del Ritorno partita da Gaza

Il giorno 9 gennaio alle ore 18 nel Salone di via Ostiense 152/b, presso la Comunità di Base di S. Paolo, Roma, Ahmed Abu Artema, giornalista palestinese, terrà un incontro sulla “Marcia del Ritorno”, iniziata a Gaza il 30 marzo 2018 di cui è fra gli ideatori.

Il giorno seguente riprenderà il tour organizzato da BDS Italia, che, dal 7 al 16 Gennaio, toccherà altre 7 città italiane [Napoli (il 7), Avellino (l’8), Pistoia (il 10),Firenze (l’11), Bologna (il 12 e 13), Trieste (il 15) e Torino (il 16)].

Ahmed Abu Artema, proveniente da Gaza, nel ciclo di incontri tratterà della situazione di Gaza, dichiarata da un rapporto ONU invivibile nel 2020, e farà un bilancio della “Marcia del Ritorno”.

A poco meno di due anni dal 30 marzo 2018, giorno in cui, nella ricorrenza della Giornata della Terra, la Marcia ebbe inizio, il bilancio che ne traccia al 31 ottobre 2019 l’ONU è di 212 uccisi da cecchini dell’esercito israeliano e non meno di 35.000 feriti, tra cui moltissimiresi disabili a vita.

Da quel giorno, ogni venerdì gli abitanti di Gaza, per rivendicare il Diritto sancito dall’Onu al Ritorno dei Profughi nelle proprie case e la fine dell’assedio imposto da Israele, hanno sfilato in un pacifico corteo. Un consigliere di Sharon e Olmert ha descritto l’assedio di Gaza come un mezzo per “mettere i palestinesi a dieta, ma senza farli morire di fame”, cioè, grazie anche ai ricorrenti bombardamenti, attuare una pulizia etnica controllata.

La testimonianza/denuncia di Ahmed Abu Artemaassume un significato particolare nel momento attuale. Da una parte la Corte Penale Internazionale sta seriamente verificando la possibilità di processare i responsabili dei crimini di guerra compiuti da Israele durante l’illegale occupazione dei Territori Palestinesi e le aggressioni militari a Gaza, compresa l’uccisione di manifestanti della Marcia di Ritorno. Dall’altra, le tensioni in Medio Oriente sono al massimo livello a causa del raid disposto dal presidente USA per uccidere in territorio iracheno il più alto esponente dell’esercito iraniano

“Lo scopo dell’occupazione israeliana – sostiene Ahmed Abu Artema – è quello di comunicare al mondo che noi non esistiamo. Dobbiamo quindi dimostrare di esistere.” Il suo tour in Italia ha appunto lo scopo di informare l’opinione pubblica che il Popolo Palestinese esiste ed ha un’incredibile capacità di resistenza dopo quasi 75 anni dalla Nakba, quando fu cacciato oltre un milione di palestinesi, cinquantadue anni di occupazione dei Territori Palestinesi e dodici di assedio a Gaza.

Roma 7 gennaio 2020

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