Roma, 9 maggio 2020 Comunicato stampa
La Rete dei Numeri Pari – nodo romano, formata da più di 80 realtà fra associazioni, movimenti, sindacati e cooperative sociali – nell’assemblea dell’8 maggio ha presentato ai partiti e ai movimenti politici della Capitale la sua protesta e le sue proposte per la città.
All’incontro erano presenti Stefano Fassina per Sinistra per Roma, Giulio Pelonzi per il Partito Democratico, Andriano Labucci per Sinistra Italiana, Vito Meloni per Rifondazione Comunista, Piero Latino per Articolo 1, Marta Bonafoni per Associazione Pop e Andrea Serra per Diem25.
Con questa iniziativa – spiegano – abbiamo voluto lanciare due segnali forti e chiari: che il nostro lavoro sul campo amplia il raggio di azione; che vogliamo costruire, assieme a tutte/i coloro che vorranno condividere il nostro percorso, un’idea di città che guardi ai più deboli, a coloro che non hanno gli strumenti per costruirsi una vita dignitosa, al lavoro povero e precario, a chi vuole affermare il diritto all’abitare, alle donne, una città libera dalle mafie, dove l’associazionismo e il mutualismo sociale vengano riconosciuti come vero e proprio servizio alla collettività.
Ma la costruzione di qualsivoglia percorso comune – proseguono – passa attraverso un processo di riconoscimento e reciprocità. Per questo hanno chiesto alle forze e ai movimenti politici, ai capigruppo all’assemblea capitolina, un impegno concreto su tematiche che vanno dalle modalità di accoglienza nei centri dedicati, alla concessione della residenza per chi vive in stabili di inutilizzati, l’individuazione di immobili comunali e di beni confiscati da mettere a disposizione per scopi sociali e abitativi, passando per la risoluzione del contenzioso con la Casa Internazionale delle donne e lo stop allo sgombero di Lucha y Siesta e di tutti gli spazi abitativi a rischio, il ritiro della delibera 140 e del relativo regolamento approvato, la richiesta di garanzie occupazionali per i lavoratori e le lavoratrici direttamente o indirettamente dipendenti dal Campidoglio, alla necessità di dare continuità ai servizi sociali attraverso la co-progettazione, fino all’incremento del fondo per le politiche sociali, tagliato in questi anni di oltre 50milioni. Oggi, nella situazione emergenziale che viviamo, i colpevoli ritardi di Roma Capitale nell’attivare risposte sui servizi, che invece ha dato la cooperazione sociale, continuano a procurare danni perché, questo lavoro il Comune non intende pagarlo.
Per una società più giusta, meno diseguale, dove l’affermazione dei diritti sociali consentono lo sviluppo della persona umana – come previsto dall’art. 3 della nostra Costituzione – come condizione ineliminabile per contrastare efficacemente le mafie, la loro infiltrazioni nel tessuto socio-economico in città e le loro 100 piazze dello spaccio.
Al termine dell’incontro i rappresentanti dei partiti e dei movimenti politici presenti si sono impegnati ad affrontare, nelle sedi deputate, le tematiche poste dalla Rete dei Numeri Pari e a proseguire con quest’ultima un percorso di confronto e analisi sull’idea di città che la Rete vuole affermare, e a sostenere le nostre azioni, a partire dalla consegna simbolica della nostra lettera alla Sindaca che faremo fisicamente il 12 maggio alle ore 11.00.
Leggi l’appello –> https://bit.ly/2L7zdjn
Vedi la diretta FB –> https://bit.ly/3bgyuqJ
Ufficio stampa Rete dei Numeri Pari
Elisa Sermarini
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