ASSEMBLEA CITTADINA
Martedì 21 Luglio ore 19 in via del Caravaggio #stopsgomberi #oralecase
Sono ormai molte le prese di posizione sulla necessità di rispondere al fabbisogno abitativo crescente per fasce di reddito debole, con la realizzazione di un piano di alloggi ad affitto accessibile legato alla disponibilità economica di chi ne ha la necessità ora, anche a causa dell’emergenza Covid-19.
Nel confronto continuo con Governo e Amministrazioni Locali, il tema casa sembra sempre al centro dell’attenzione, ma poi non trova riscontro nelle azioni concrete che vengono messe in campo. Assistiamo solamente a misure di tutela temporanea ed emergenziale, mai a provvedimenti strutturali sostenuti da risorse serie. Oltretutto spesso gli annunci hanno anche il difetto di creare aspettative che poi lasciano il tempo che trovano e forse l’intento propagandistico va pure a farsi benedire. Se poi l’obiettivo è solo intriso dal vago sentore elettorale, anche in termini di consenso può trasformarsi in un boomerang oltremodo dannoso.
Eppure gli strumenti ci sono, così come esiste un patrimonio pubblico e privato non utilizzato. Si parla tanto di rigenerazione urbana, di riuso e di ricucitura della città pubblica, di tornare ad abitare il centro e di cancellare il termine di periferia declinato come parte negativa di territorio metropolitano. Ma come farlo, quando la rendita non concede sconti e non fa passi indietro? Combatte su ogni metro quadro di suolo provando ad estrarre il massimo profitto possibile?
Ci vogliono scelte coraggiose e definitive. Sono vent’anni che non viene prodotto uno strumento legislativo capace di restituire all’alloggio il suo valore d’uso sottraendolo alla mercificazione e allo scambio, all’urbanistica contrattata e al ricatto dei diritti edificatori, delle demolizioni con premi di cubatura. Se veramente non si vuole più consumare suolo bisogna usare ciò che esiste, che è già costruito, e metterlo a disposizione dell’emergenza abitativa costantemente minacciata da sgomberi, sfratti e pignoramenti. E soprattutto rilanciare un’edilizia residenziale pubblica con affitti legati al reddito, purtroppo sempre più precario di giovani generazioni in costante altalena tra farsi una vita propria o continuare ad abitare con i genitori nella stessa casa.
Manca una visione, un orizzonte comune capace di prendere in seria considerazione la necessità di uno scarto importante. Vogliamo discuterne insieme ora per non trovarci a settembre dentro un quotidiano stillicidio di problemi da risolvere. Riteniamo giunto il momento di una svolta epocale che sappia dare garanzie al mondo in sofferenza dell’affitto e alle migliaia di nuovi precari che non hanno la capacità di sostenere un affitto e tanto meno un mutuo. È inutile invocare legalità quando non si affronta lo squilibrio sociale esistente con decisione. Gli esclusi chiaramente devono trovare altre strade e spesso occupare rimane l’unica percorribile, anche a fronte di liste d’attesa con migliaia di nuclei aventi diritto e poche case disponibili per soddisfare la richiesta.
Ne dobbiamo sicuramente parlare con franchezza, ma poi dobbiamo agire con determinazione e questo lo chiediamo alle forze politiche che siedono al governo e agli amministratori locali, abbandonando l’idea che le questioni di ordine sociale si affrontano con l’uso della forza pubblica. In questo senso riteniamo che vada girata pagina con decisione nella nostra città e nel paese, modificando innanzitutto la legislazione emergenziale che trasforma la povertà in reato e le lotte per la tutela di diritti primari come la casa e il reddito, in attentati contro l’autorità statale.
Ne discutiamo in un confronto aperto, ad un anno dallo sgombero delle famiglie di via Cardinal Capranica lasciate senza soluzioni abitative, martedì 21 luglio in via del Caravaggio 107 alle ore 19.00.
Sono stati invitati e partecipano: gli assessori Montuori e Valeriani, gli on.li Fassina e Orfini, i consiglieri regionali Lombardi e Bonafoni, il Presidente Municipio VIII Ciaccheri, l’avvocato Ciervo.
ASIA-USB
Movimento per il diritto all’abitare
Noi Restiamo