di Virginia Cataldi – Il Giornale di Sicilia
Il Grande Mercato Solidale dell’Usato dell’Associazione Emmaus Palermo chiude i battenti – per ora – dopo 5 anni di florida attività. Si trovava alla fiera del mediterraneo, e riempiva con oltre un milione di articoli i 2.500 metri quadrati del padiglione 3. I motivi della chiusura sono da rimandarsi alle lentezze burocratiche siciliane, alla forse scarsa attenzione del comune che, non avendo mai regolarizzato la presenza del mercato all’interno del padiglione, non ha messo in condizione Emmaus a fare i dovuti lavori di ristrutturazione.
Nonostante il mercato solidale si sposterà in una nuova sede, in affitto presso un privato, la perdita per la città è immensa. L’associazione infatti finanziava, con il guadagno ricavato dalla vendita degli oggetti usati e dagli eventi culturali organizzati, i progetti rivolti al sociale sul territorio palermitano: doposcuola, laboratori per bambini, tempi d’estate, donava vestiti alle organizzazioni che soccorrono i migranti in mare.
“Certamente sarà più difficile realizzare questi progetti in una sede che non ha gli spazi che avevamo qui al padiglione 3”, dice Nicola Teresi, presidente dell’associazione. Inoltre, alcuni dei volontari Emmaus hanno alle spalle storie difficili e grazie al lavoro al mercato solidale, e alla comunità ospitata presso un bene confiscato alla mafia, hanno potuto riscattarsi e tornare padroni delle proprie vite. “Non so se saremo in grado di garantire un lavoro, come facciamo adesso, a 60 volontari”. Che un bene così prezioso per la città non sia stato valorizzato in 5 anni è una grande sconfitta per il comune, secondo Nicola Teresi, sopratutto perché gli obiettivi raggiunti sono stati tanti: “siamo riusciti a cambiare un pezzo di città, abbiamo creato una cosa che non esisteva”. L’associazione si è infatti anche guadagnata l’attenzione di Emmaus Internazionale, chiamando a sé in visita i presidenti di Emmaus Internazionale ed Emmaus Francia ed essendo oggetto di un documentario diffuso poi in tutte le comunità Emmaus del mondo. Ma oggi, a Palermo, il mercato solidale dell’usato deve cambiare sede.
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Emmaus Palermo deve lasciare il Padiglione 3 della Fiera del Mediterraneo e trasferirsi altrove. Ciò mette a rischio la tipica attività di raccolta e rivendita di merce usata che ha avuto grande successo in città negli ultimi 5 anni. Dal 2015 ad oggi Emmaus Palermo ha recuperato, a domicilio su richiesta di circa 1.500 famiglie palermitane, circa 90 tonnellate di ingombranti, 40 tonnellate di oggetti vari, 40 tonnellate di vestiti e circa 12 tonnellate di materiali differenziati e riciclati tra cui la carta. Trasformando in questo modo possibili rifiuti in merce di valore utile a finanziare solidarietà.
In questi anni Emmaus ha inoltre accolto 25 persone, tra italiani e stranieri, all’interno della propria comunità ospitata in una villa confiscata alla mafia a Ciaculli. Grazie al lavoro ed alla condivisione le stesse persone accolte in comunità hanno riacquistato autonomia e protagonismo lavorando per auto-sostentarsi. Crediamo che il modello Emmaus di economia circolare a sostegno dell’accoglienza e della solidarietà meriti uno spazio pubblico per continuare a svolgere un servizio ambientale ed ecologico nella nostra città.
Chiediamo una vostra firma non solo come sostenitori e simpatizzanti, ma anche come clienti, donatori e fruitori del mercato solidale in modo tale da “misurare” il peso dell’economia civile creata sino ad oggi a Palermo in termini di partecipazione e condivisione.