Il progetto di Scup è ufficialmente sotto sgombero. Il 7 settembre RFI (Rete Ferroviaria Italiana), proprietaria degli stabili di via della Stazione Tuscolana concessi in comodato d’uso gratuito a #Scup due anni fa, chiederà agli attivisti di riconsegnare le chiavi dell’immobile con la scusa di una presunta inadempienza burocratica.
Ancora una volta un’esperienza solidale e mutualistica è messa a rischio da questioni di lana caprina e carte bollate. Il tutto nel silenzio della politica istituzionale, che però non si è fatta scrupoli, durante i mesi di lockdown, a elogiare e appoggiarsi alle tante realtà che come Scup hanno animato servizi di sostegno alla popolazione raccogliendo e distribuendo generi alimentari e aprendo sportelli di aiuto di ogni tipo.
Un silenzio che sa di ostilità, se pensiamo ai recenti attacchi al Nuovo Cinema Palazzo, alla Casa Internazionale delle Donne e alla Casa delle Donne Lucha y Siesta, tutti luoghi che come Scup animano la vita culturale, politica e sociale della città e che il Comune si rifiuta di riconoscere e difendere. Dove sono oggi il Vicesindaco Luca Bergamo, la presidente del VII Municipio Monica Lozzi, e le tante personalità politiche della Giunta che hanno sbandierato in questi mesi la partecipazione e la democrazia dal basso? Dov’è, di fronte a questi attacchi, la sinistra politica che vorrebbe rappresentare un’alternativa al governo di Roma?
Come Scup non intendiamo rassegnarci alla desertificazione della Roma solidale. Per questo motivo invitiamo tutte e tutti il 7 settembre alle ore 12 a Scup per una conferenza stampa in cui ribadiremo la nostra volontà di resistere alla cancellazione della nostra esperienza e apriremo percorsi di lotta e partecipazione.
Scup, Sport e Cultura Popolare – via della Stazione Tuscolana 82-84 – 00182 Roma