Lo sgombero della Ex Lavanderia ha caratteristiche peculiari. Non si tratta del “peloso” ripristino della legalità o dell’azione di un “privato” nell’indifferenza istituzionale. Si tratta di un atto politico promosso in “complicità” dalla ASL RM1, dalla Regione Lazio, dal Comune di Roma e dal Municipio 14.
L’obiettivo è colpire il Movimento che ostacola il progetto in atto di Cessione dell’intero S.Maria della Pietà alla ASL Rm1 per motivi squisitamente di Bilancio ed in una logica ormai dominante di aziendalizzazioine della Sanità con attribuzioni di poteri e risorse ai “Manager” senza alcun controllo né pianificazione sensata. Non certo per migliorare la Sanità Pubblica ma solo per tappare i buchi ormai endemici nel sistema del “pareggio di bilancio”, dei tagli, e della mala-gestione.
Tanto che, il progetto in atto è un insensato accatastamento di servizi alla rinfusa, da RSA a Centri epidemiologici, dal SERD ad avveniristiche strutture di chirurgia online. Senza alcuna coerenza progettuale e senza collegamento con i bisogni reali di un territorio già stracolmo di sanità pubblica e soprattutto privata. Chi ha contrapposto un progetto di Polo dell’Economia Sociale e Solidale, con una prevalenza di usi socio-culturali è stato “punito” militarmente per aver costruito consenso e contrastato i progetti istituzionali. Lo sgombero è avvenuto a pochi giorni dalla fissazione dell’udienza del TAR per l’annullamento delle Delibere Regionali sul S.Maria, di cui, proprio la Ex Lavanderia è la prima firmataria.
Quindi lo sgombero ha il sapore della “rappresaglia” e del messaggio “mafioso” da parte di chi sta promuovendo un progetto totalmente illegale sul S.Maria della Pietà, cioè su un luogo che vale in termini patrimoniali 1 miliardo di Euro e tanto ancora in termini di finanziamenti ed appalti. Un progetto che viola la Norma Nazionale sugli Ex O.P. Sottraendo indebitamente risorse dovute al Sistema Pubblico di Salute Mentale. Inoltre è in totale violazione delle Norme Patrimoniali ed Urbanistiche.
Tuttavia lo sgombero, se è un duro colpo da una parte, è sintomo di estrema debolezza da parte delle Istituzioni, che stanno costruendo un castello di carte, senza riuscire ad ottenere un consenso significativo nonostante battage pubblicitari e compiacenza della grande stampa.
L’obiettivo primario dell’Appello sul S.Maria della Pietà a cui sta aderendo una parte significativa e differenziata della città è proprio quello di visualizzare pubblicamente la debolezza delle Istituzioni e del loro Piano, mostrando come la città “sana” non dà credito al loro operato.
L’Appello si trasformerà in Petizione Online per dare anche la possibilità ai singoli cittadini di esprimersi.
Infine si arriverà ad una Manifestazione Cittadina al S.Maria della Pietà il 15 maggio (a ridosso dell’Anniversario dell’approvazione della Legge 180). Per questo chiediamo a tutte le realtà cittadine di non prevedere altri eventi o manifestazioni per quella data.
Ciò che chiediamo alle realtà cittadine è di aderire all’Appello, e, raccolte le adesioni, pubblicarlo sui propri siti e strumenti social. Infine di diffondere e promuovere la Petizione e la Manifestazione.
Ma, soprattutto, ripetiamo a tutte e tutti che per il suo valore e per la rilevanza che assume l’esito della partita sul S.Maria della Pietà, le realtà fino ad ora “resistenti”, da sole non ce la possono fare, senza che tutta la città assuma il Bene Comune Pubblico S.Maria della Pietà come una propria battaglia.
Le Istituzioni stanno sperimentando sul S.Maria della Pietà un modello autoritario e sistematico di “governance” sul piano urbanistico, sanitario, economico, sociale, politico, amministrativo e giuridico.
Se la spuntano su questo, affermando la propria totale impunità. La completa autonomia dei poteri istituzionali rispetto alle regole ed alle dinamiche sociali e politiche, non ha perso solo il S.Maria della Pietà né solo la Ex Lavanderia. Abbiamo perso tutti.
Per leggere l’appello clicca qui
Per aderire all’appello scrivere a Massimiliano Taggi all’indirizzo: Info@campagnasipuofare.it