Nel caso specifico del Forum – dopo l’assurda, grave e pericolosa bocciatura votata ad aprile – al momento è stato solamente redatto un regolamento organizzativo e non è stata disposta alcuna attivazione. Ma questa non è la cosa più grave. Da fonti interne al Campidoglio apprendiamo che, in vista delle prossime elezioni, il 19 agosto si chiuderanno i lavori assembleari per le questioni ordinarie. In 14 giorni sono numerosissimi i punti da discutere all’ordine dei lavori e la mozione per l’attivazione del Forum è tra gli ultimi punti calendarizzati. C’è la concreta possibilità dunque che non ci sia tempo per la discussione e che il Forum non venga attivato. Questa scelta dimostra l’enorme sottovalutazione del problema mafioso in città. Perché al di là delle apparenze e delle dichiarazioni di facciata a favore di telecamere, la lotta contro le mafie è innanzitutto un esercizio quotidiano di partecipazione collettiva, dove le armi migliori da utilizzare sono la cultura e i diritti sociali.
Sarebbe davvero un fatto gravissimo concludere questa consiliatura senza completare il percorso iniziato su spinta delle realtà sociali e sindacali della Rete dei Numeri Pari che ha portato nel giugno 2018 all’approvazione del Regolamento per la gestione dei beni sequestrati e confiscati alle mafie così come lo conosciamo oggi. Sarebbe un tradimento pesantissimo nei confronti di chi si batte contro le mafie, accettando il corpo a corpo su territori difficili e impoveriti. L’approvazione e l’attivazione del Forum sui Beni Confiscati garantirebbe alla città maggiori risorse e opportunità attraverso l’utilizzo sociale di una parte del patrimonio della criminalità organizzata. Sarebbe un atto di restituzione concreta nei confronti della cittadinanza, e allo stesso tempo di costruzione collettiva di una memoria condivisa che lega territori, impegno e cittadini.
Non approvare il Forum dopo un’intera legislatura sarebbe l’ennesimo fallimento di una Giunta incapace di mantenere la parola data nei confronti di cittadini, associazioni e reti sociali. Quelle stesse realtà che in questo anno e mezzo di pandemia, dinanzi a enormi difficoltà, nonostante limiti e incapacità delle istituzioni, si sono impegnate sul territorio nel difficile e indispensabile compito di contrastare la criminalità organizzata attraverso forme di cooperazione, solidarietà e mutualismo che oggi rappresentano una speranza e un esempio concreto di cambiamento per la nostra città.
Lo ha detto Luigi Ciotti il 16 marzo da Piazza del Campidoglio: “l’amministrazione deve essere in grado di dare uno schiaffo alle mafie e stare dalla parte dei cittadini, delle cittadine e delle realtà sociali e sindacali che quotidianamente si battono sui territori, spesso lasciati soli dalle stesse istituzioni che oggi rischiano di mancare un appuntamento fondamentale per il futuro della città”.
“Siamo stanchi e stanche di ritardi, bugie e scuse – afferma Giuseppe De Marzo, coordinatore nazionale della Rete dei Numeri Pari. Il Forum deve essere attivato non solo perché lo prevede il regolamento approvato nel 2018, ma perché ne ha bisogno la città tutta. Per questo lanciamo un ultimo appello alla Sindaca Raggi ed a tutte le forze politiche presenti in Campidoglio”.
Approvare e attivare il Forum sui Beni Confiscati permetterebbe di restituire alle comunità i beni confiscati alle mafie e generare nuovo welfare; fornirebbe spazi per le associazioni che sono quotidianamente impegnate a costruire coesione, coinvolgimento e partecipazione sui territori; garantirebbe l’inclusione e la partecipazione delle reti sociali impegnate sul campo nella lotta contro le mafie e per la giustizia sociale; aiuterebbe la nostra città a costruire una nuova cultura contro le mafie e la zona grigia, orientata alla giustizia sociale. Non per noi, ma per tutti e tutte! Fatelo per Roma!
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