A un anno e mezzo dallo scoppio della pandemia le realtà della Rete dei Numeri Pari lanciano una mobilitazione nazionale diffusa per i diritti e la giustizia sociale.
In Italia sono 5,6 milioni le persone in povertà assoluta. Di questi 1,3 milioni sono minori. Sono 8 milioni le persone che vivono in povertà relativa. 1 persona su 3 è a rischio esclusione sociale. La corruzione e l’evasione fiscale continuano a crescere. Con l’aumento delle disuguaglianze e in assenza di politiche sociali efficaci e innovative sono le mafie a fare grandi affari. Il welfare sostitutivo mafioso rischia di essere oggi l’unica risposta nelle periferie, così tanto evocate durante la campagna elettorale ma evidentemente ancora poco conosciute da chi dovrebbe dare risposte. In Italia il lavoro è sempre più povero e precario, mentre crescono la dispersione scolastica e i problemi legati al diritto all’abitare. La pandemia ha allargato ulteriormente la crisi causata dalle politiche di austerità ma a pagarne il prezzo sono soprattutto i ceti popolari e chi è in difficoltà.
Nonostante un aumento senza precedenti di disuguaglianze e povertà nel nostro Paese, il Governo continua a guardare da un’altra parte, privilegiando gli interessi delle élite economiche e finanziarie, le uniche che continuano ad arricchirsi in Italia. Senza coprogettazione e coprogrammazone con le realtà sociali, così come stabilito dall’art.3 del codice del partenariato e dalla sentenza 131 della Corte Costituzionale del 20202, i fondi del PNRR non serviranno a eliminare le disuguaglianze, a garantire maggiore equità sociale, né sostenibilità ambientale. Anzi, il rischio è che possano servire per arricchire la criminalità organizzata come evidenziato dalle Procure antimafia. Parlamento e Governo non ritengono una priorità sconfiggere disuguaglianze e mafie, come invece stabilisce la Costituzione. Il Governo continua a dare priorità a ricette sbagliate che hanno determinato la crisi e che non rispondono ai bisogni di chi è in difficoltà. Tutto questo rappresenta un furto di diritti e di democrazia inaccettabile.
In assenza di risposte adeguate all’altezza della sfida, vista la mancanza di ascolto del Governo Draghi delle realtà sociali e dei movimenti impegnati sul campo a contrastare disuguaglianze, povertà e mafie, le realtà della Rete dei Numeri Pari scendono in piazza per i Diritti e la Giustizia sociale. Lo fanno in occasione della giornata mondiale per l’eliminazione della povertà. Sono associazioni, cooperative sociali, sindacati, reti studentesche, centri antiviolenza, parrocchie, comitati di quartiere, circoli culturali, movimenti per il diritto all’abitare, scuole pubbliche, biblioteche popolari, centri di ricerca, presidi antimafia, progetti di mutualismo sociale, fabbriche recuperate, fattorie sociali impegnate da anni sui propri territori nel contrasto a disuguaglianze, povertà e mafie. Quelle stesse realtà che durante il lock down si sono rimboccate le maniche sostenendo decine di migliaia di persone in difficoltà attraverso forme di mutualismo e solidarietà.
Saranno 10 le piazze che si mobilitano per i diritti e la giustizia sociale da Nord a Sud: Asti, Milano, Ravenna, Firenze, Roma, Salerno, Bari, Messina, Catania, Palermo. Queste piazze segnalano dei bisogni, delle risposte e delle pratiche nuove portate avanti dal basso attraverso forme di partecipazione e inclusione che rappresentano una risposta alla distanza tra chi è in difficoltà e la politica. Tutte le piazze avranno un valore unico che sarà espressione del lavoro dei soggetti sociali e sindacali che compongono la Rete a livello locale.
A Roma le 105 realtà della Rete si ritroveranno in Piazza dell’Immacolata, dove tra gli altri sarà presente Don Luigi Ciotti, per portare in piazza le proposte elaborate durante il percorso di Mosaico Roma. In Toscana i diversi nodi locali hanno deciso di confluire in un’unica piazza a Campi Bisenzio (FI) davanti ai cancelli della GKN insieme ai lavoratori e alle lavoratrici. A Milano si terrà un’assemblea pubblica presso i nuovi locali della fabbrica recuperata RiMaflow in Via Verri, che rappresenta un presidio e un punto di riferimento importantissimo contro le mafie, per il diritto al lavoro e la giustizia sociale. In Puglia, l’appuntamento è in Piazza Carabellese nel quartiere Madonnella di Bari per una raccolta di alimenti e beni di prima necessità con le realtà impegnate attraverso il mutualismo a contrastare la povertà. A Palermo l’appuntamento è in Piazza Verdi dove il Laboratorio Zen e Emmaus Palermo porteranno contenuti, proposte e attività. In ogni città dove ci saranno mobilitazioni verranno segnalate proposte e pratiche utili non solo a dare risposte nell’immediato ma a costruire un punto di vista condiviso e partecipato.
Non ci possono essere Democrazia e Libertà, senza Partecipazione e Giustizia Sociale! Per questo saremo in piazza il 16 ottobre: per i Diritti e la Giustizia sociale!
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