15-17 ottobre: le 11 piazze della Rete dei Numeri Pari per i diritti e la giustizia sociale

In assenza di risposte adeguate all’altezza della sfida, vista la mancanza di ascolto del Governo Draghi delle realtà sociali e dei movimenti impegnati sul campo a contrastare disuguaglianze, povertà e mafie, le realtà della Rete dei Numeri Pari scendono in piazza per i Diritti e la Giustizia sociale. Lo fanno in occasione della giornata mondiale per l’eliminazione della povertà. Sono associazioni, cooperative sociali, sindacati,  reti studentesche, centri antiviolenza, parrocchie, comitati di quartiere, circoli culturali, movimenti per il diritto all’abitare, scuole pubbliche, biblioteche popolari, centri di ricerca, presidi antimafia, progetti di mutualismo sociale, fabbriche recuperate, fattorie sociali impegnate da anni sui propri territori nel contrasto a disuguaglianze, povertà e mafie. Quelle stesse realtà che durante il lock down si sono rimboccate le maniche  sostenendo decine di migliaia di persone in difficoltà attraverso forme di mutualismo e solidarietà.

Da anni le realtà della Rete dei Numeri Pari denunciano come l’aumento delle disuguaglianze è frutto di politiche sbagliate e della mancanza di ascolto dei movimenti e delle reti sociali da parte delle forze politiche. Tra le conseguenze ci sono il rafforzamento della criminalità organizzata, delle mafie e delle forze di estrema destra da sempre abituate a scaricare le responsabilità sui più deboli e a speculare sui bisogni delle persone che vivono in condizioni di difficoltà proprio nei luoghi in cui la crisi morde di più.

In Italia sono 5,6 milioni le persone in povertà assoluta. Di questi 1,3 milioni sono minori. Sono 8 milioni le persone che vivono in povertà relativa. 1 persona su 3 è a rischio esclusione sociale. La corruzione e l’evasione fiscale continuano a crescere. Con l’aumento delle disuguaglianze e in assenza di politiche sociali efficaci e innovative sono le mafie a fare grandi affari. Il welfare sostitutivo mafioso rischia di essere oggi l’unica risposta nelle periferie, così tanto evocate durante la campagna elettorale ma evidentemente ancora poco conosciute da chi dovrebbe dare risposte. In Italia il lavoro è sempre più povero e precario, mentre crescono la dispersione scolastica e i problemi legati al diritto all’abitare. La pandemia ha allargato ulteriormente la crisi causata dalle politiche di austerità ma a pagarne il prezzo sono soprattutto i ceti popolari e chi è in difficoltà.

Nonostante un aumento senza precedenti di disuguaglianze e povertà nel nostro Paese, il Governo continua a guardare da un’altra parte, privilegiando gli interessi delle élite economiche e finanziarie, le uniche che continuano ad arricchirsi in Italia. Senza coprogettazione e coprogrammazone con le realtà sociali, così come stabilito dall’art.3 del codice del partenariato e dalla sentenza 131 della Corte Costituzionale del 20202, i fondi del PNRR non serviranno a eliminare le disuguaglianze, a garantire maggiore equità sociale, né sostenibilità ambientale. Anzi, il rischio è che possano servire per arricchire la criminalità organizzata come evidenziato dalle Procure antimafia. Parlamento e Governo non ritengono una priorità sconfiggere disuguaglianze e mafie, come invece stabilisce la Costituzione. Il Governo continua a dare priorità a ricette sbagliate che hanno determinato la crisi e che non rispondono ai bisogni di chi è in difficoltà. Tutto questo rappresenta un furto di diritti e di democrazia inaccettabile.

A partire da queste motivazioni, saranno 11 le piazze che si mobiliteranno per i diritti e la giustizia sociale da Nord a Sud del Paese: Asti, Milano, Ravenna, Firenze, Ladispoli, Roma, Salerno, Bari, Messina, Catania, Palermo. Queste piazze segnalano dei bisogni, delle risposte e delle pratiche nuove portate avanti dal basso attraverso forme di partecipazione e inclusione che rappresentano una risposta alla distanza tra chi è in difficoltà e la politica. Tutte le piazze avranno un valore unico che sarà espressione del lavoro dei soggetti sociali e sindacali che compongono la Rete a livello locale, segnalando proposte e pratiche utili non solo a dare risposte nell’immediato ma a costruire un punto di vista condiviso e partecipato. 

Asti – venerdì 15 ottobre ore 18.00, Piazza San Secondo;
Milano – sabato 16 ottobre, ore 13:00, Via Verri presso la fabbrica recuperata Rimaflow;
Ravenna – sabato 16 ottobre ore 9:30, Piazza del Popolo;
Firenze– sabato 16 ottobre, ore 15:30, Via Fratelli Cervi davanti ai cancelli della fabbrica GKN di Campi Bisenzio;
Ladispoli – sabato 16 ottobre, ore 10:00, Piazza Rossellini;
Roma– venerdì 15 ottobre, ore 12:00, Piazza del Campidoglio;
Salerno – sabato 16 ottobre, ore 16:30; Giardini Gandi Via Carnelutti;
Bari – domenica 17 ottobre, ore 10:30. Piazza Carabellese;
Catania – sabato 23 ottobre, ore 16:00, Geotrans zona industriale Blocco Giancata;
Messina – sabato 16 ottobre, ore 9:30, Oratorio S. Luigi Guanella – Fondo Fucile;
Palermo– sabato 16 ottobre, ore 10:00, Piazza Verdi.

Clicca qui per il documento di approfondimento →
https://www.numeripari.org/wp-content/uploads/2021/09/Documento-di-lancio-manifestazione-16-ottobre.pdf

Ufficio Stampa Rete dei Numeri Pari
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