Lunedì 31 gennaio dalle 18 alle 19.30 L’ITALIA NON SI TAGLIA – Autonomia Differenziata: cosa succede alla scuola in diretta sulla pagina Facebook di Carteinregola, a cura di Carteinregola e ANPI San Lorenzo con Gabriele Bartolini, Marina Boscaino, Lorenzo Giustolisi, Tomaso Montanari, Grazia Maria Pistorino, Massimo Villone
Quanti cittadini, anche i più informati, hanno sentito parlare di Autonomia Regionale Differenziata e soprattutto sanno che potrebbe cambiare in maniera irreversibile alcuni dei più importanti pilastri dell’unità e della solidarietà nazionale? Eppure, stando alle dichiarazioni del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Maria Stella Gelmini, il “disegno di legge quadro sull’autonomia differenziata come collegato alla legge di bilancio” “è sostanzialmente pronto” e dovrebbe arrivare “entro gennaio in Consiglio dei Ministri” per poi andare rapidamente al voto del Parlamento “tenendo conto che si tratta di un collegato alla finanziaria” [1]. Senza alcuna informazione nè dibattito pubblico.
Ma che cos’è l’autonomia differenziata? Sulla base della Riforma del titolo V della Costituzione del 2001 [2], le Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna – con delle differenze – hanno chiesto di poter emanare leggi su materie oggi di “competenza concorrente” cioè dello Stato e delle Regioni insieme, e addirittura di esclusiva competenza dello Stato [3]; Veneto e Lombardia hanno anche chiesto di poter trattenere fino a nove decimi del proprio gettito fiscale per spenderlo nei propri territori.
Per capire cosa potrebbe succedere ai cittadini e all’unità e alla solidarietà nazionale Carteinregola e ANPI S.Lorenzo organizzano una serie di webinar, ciascuno dedicato alle conseguenze dell’autonomia differenziata in una materia specifica che rischia di diventare di esclusiva competenza regionale.
Cominciamo dalla scuola, la vera e propria “spina dorsale” del Paese, che potrebbe essere potenzialmente sostituita con 20 sistemi scolastici differenti, con l’attribuzione alle Regioni delle norme generali dell’istruzione, dei contratti, delle assunzioni, della valutazione, della formazione, del come e del cosa insegnare. Con una scuola che da organo dello Stato, unitario e garante di un livello di istruzione analogo in tutte le regioni italiane, si trasformerebbe in un sistema strutturalmente disuguale, con studenti di serie A e di serie B e percorsi formativi diversi. [4].
Ne parliamo con:
Massimo Villone Professore emerito di diritto costituzionale nell’Università di Napoli Federico II, presidente del Coordinamento per la democrazia costituzionale
Marina Boscaino – portavoce nazionale Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata, l’unità della Repubblica, l’uguaglianza dei diritti
Maria Grazia Pistorino Segretaria nazionale FLC CGIL
Lorenzo Giustolisi Esecutivo Nazionale USB Scuola
Tomaso Montanari Storico dell’Arte, Rettore dell’Università per stranieri di Siena.
Gabriele Bartolini, studente del liceo Vivona di Roma
Webinar 31 gennaio: L’Italia non si taglia – Autonomia Differenziata, cosa succede alla scuola