Il prossimo 8 marzo, per il settimo anno consecutivo in tutto il mondo sarà sciopero femminista e transfemminista contro la violenza maschile sulle donne e ogni forma di violenza di genere.
Scioperiamo dal lavoro dentro e fuori casa, dai ruoli di genere e da tutti i ruoli che ci vengono imposti, dai consumi.
La violenza di genere, la pandemia, la guerra, il disastro ecologico, l’inflazione: viviamo in un mondo di crisi continue che non sono emergenze ma segnali evidenti di un sistema che si sta sgretolando, un sistema ingiusto che ci costringe a vivere vite insostenibili e che vorrebbe chiuderci nell’isolamento e nell’impotenza.
In questa solitudine non vogliamo starci e insieme troviamo la forza di ribellarci, lottare e rifiutare tutto questo.
INSIEME SCIOPERIAMO. Rivolgiamo questo appello:
A tutte le persone che in questi mesi hanno riempito le piazze con la loro opposizione e il loro rifiuto di questo governo, dell’ideologia “Dio, patria e famiglia” e più in generale di questo sistema capitalista e patriarcale violento, che ci uccide e ci mortifica quotidianamente.
A tutte le donne e le soggettività che non possono scendere in piazza e scioperare ma vorrebbero farlo; a quellә che non riescono a smettere di lavorare nemmeno per un giorno e si ribellano a modo loro allo sfruttamento.
A tuttә quellә che fanno lavori di merda sottopagati e precari, che vengono licenziatә se restano incintә, che vengono molestatә e discriminatә sui luoghi di lavoro, allә sex workers, a quellә che sono disoccupatә, che vivono solo grazie ai sussidi insufficienti.
A quellә che sentono addosso il peso della propria condizione sociale in un mondo che ci costringe a vivere la povertà come una colpa e una vergogna.
A chi lavora dentro casa senza nessun riconoscimento economico e sociale, occupandosi di casa e famiglia nell’invisibilità e nella solitudine più totale, A chi una casa non ce l’ha o rischia di perderla perché non riesce a pagare affitto e bollette.
A quellә che sono fuggitә dalla guerra e dalla povertà, rischiando la propria vita in viaggio dopo aver lasciato la propria casa e i propri affetti.
A chi continua a subire la violenza istituzionale nei tribunali che riconoscono la PAS attraverso ctu, ctp e servizi sociali compiacenti, venendo considerate madri non adeguate solo perché hanno denunciato il proprio partner per violenza e/o abusi e a cui vengono sottrattə, spesso con l’uso della forza, lə bambinə nonostante l’ordinanza 9691/2022 della Corte di Cassazione che non riconosce la legittimità dell’alienazione parentale definendola un costrutto ascientifico, così come, fuori dallo Stato di diritto il prelevamento coatto də bambinə se fondato sullo stesso principio.
A tuttә questә donne e soggettività, e a ognunә di noi, rivolgiamo la chiamata allo sciopero femminista e transfemminista globale.
Sappiamo che la precarietà delle vite, la mancanza di un welfare dignitoso e universale e l’impoverimento a cui sempre più persone sono esposte, rende difficile prendere parola e alzare la testa.
Ma con lo sciopero, possiamo costruire una forza comune contro la violenza patriarcale, la precarizzazione, l’austerità, i licenziamenti e la povertà che questi comportano. Ci appropriamo di uno strumento tradizionale di lotta per superarlo, reinventarlo insieme sulla base delle nostre necessità e farlo esplodere in tutti gli ambiti delle nostre vite. Facciamo di questa pratica una forza e una potenza collettiva.
Ci fermiamo un giorno per imparare insieme a fermarci e a scioperare contro la violenza tutti i giorni dell’anno. Lo sciopero è il processo di liberazione per tuttә, è la rivoluzione dentro e fuori di noi, è urlare tuttә insieme che se le nostre vite non valgono, noi ci fermiamo.
Scioperiamo per prenderci del tempo per noi, per stare insieme e diventare più forti.
Scioperiamo insieme contro femminicidi, stupri, molestie, sessismo e ogni forma di discriminazione, contro la violenza dei tribunali e delle narrazioni tossiche dei media, contro la legge 54/2006 sull’affidamento condiviso per il finanziamento dei centri antiviolenza laici e femministi, per garantire che i percorsi di fuoriuscita dalla violenza rispettino le nostre scelte e la nostra autodeterminazione.
Scioperiamo insieme per un reddito di autodeterminazione che ci garantisca indipendenza economica e autonomia per sottrarci alla violenza, per un welfare pubblico e universale, per un salario minimo, per la redistribuzione del carico di lavoro di cura e non essere schiave della famiglia che è il principale luogo di violenza e sfruttamento contro tutti i lavori sottopagati e precari che siamo costrettә ad accettare per sopravvivere, per dei contratti stabili e tutelanti.
Scioperiamo insieme per una sanità pubblica accessibile e libera da stereotipi sessisti, transfobici, grassofobici, abilisti e razzisti, contro l’obiezione di coscienza e l’ingresso delle associazioni antiabortiste nei consultori, per un aborto libero, sicuro e gratuito, per una medicina femminista e transfemminista, che consideri e studi anche i corpi e le patologie delle donne e delle persone assegnate femmina alla nascita.
Scioperiamo insieme contro la violenza della scuola del merito e dell’umiliazione, contro un sistema scolastico sempre più moralista e autoritario, per una scuola che sia davvero per tuttә, che tenga conto delle condizioni materiali e di esistenza delle persone che la vivono, che educhi alle differenze e combatta sessismo e discriminazioni.
Scioperiamo insieme contro la violenza di razzismo e confini, per la libera circolazione delle persone, contro il razzismo sistemico che attraversa ogni ambito delle nostre vite.
Scioperiamo insieme contro la violenza di tutte le guerre, fatte da ricchi e potenti e pagate dalle popolazioni civili, donne e bambinә prima di tutto, per la pace, l’autodeterminazione dei popoli e la giustizia sociale, per un mondo senza confini, senza imperialismi e senza eserciti.
Scioperiamo insieme contro la crisi climatica, contro un sistema predatorio e insostenibile che considera la terra e gli animali risorse infinitamente disponibili, contro il greenwashing dei governi e delle multinazionali, per una trasformazione radicale del sistema produttivo capitalista, per una transizione ecologica ed energetica equa.
Scioperiamo insieme dai consumi per immaginare una possibilità di esistenza alternativa allo sfruttamento dei corpi e dei territori e per creare uno spazio di relazione e lotta che ragioni su produzione/distribuzione/consumo da un punto di vista etico e ambientale.
Scioperiamo insieme dai ruoli di genere perché siamo lesbiche, trans, froce e queer e i nostri desideri contano perchè tuttә le soggettività possano essere liberә e possano affermare il diritto all’autodeterminazione sui propri corpi, contro le violenze, le patologizzazioni e psichiatrizzazioni imposte alle persone trans e intersex.
Scioperiamo insieme per affermare diversi modi di fare ed essere famiglia. Scioperiamo insieme contro lo stigma che uccide chi fa sex work e per la decriminalizzazione del lavoro sessuale. Scioperiamo insieme contro l’abilismo che discrimina le persone con disabilità, per rivendicare l’autodeterminazione e i desideri di tutti i soggetti.
Scioperiamo insieme alle donne curde, afghane e iraniane e alle donne che in tutto il mondo stanno lottando per una vita libera dall’oppressione e felice.
Il prossimo 8 marzo organizziamo, partecipiamo, facciamo vivere insieme lo sciopero nei luoghi di lavoro, in casa, a scuola, nelle strade. Rendiamo visibile la violenza che colpisce le nostre vite. Facciamolo fermandoci, bloccando le attività che svolgiamo ogni giorno e prendendo parte ai cortei e alle manifestazioni che ci saranno nelle nostre città.
Scioperiamo insieme perché ci muove il desiderio di costruire adesso il mondo che vogliamo vivere!