Per la Giornata dell’ambiente, una mobilitazione a tutela degli ecosistemi della Capitale
l’Espresso | Di Giuseppe De Marzo, 21 giugno 2024
Una foresta che cammina lo scorso mercoledì 5 giugno ha attraversato Roma con una manifestazione colorata e chiassosa che ha visto sfilare tante persone di ogni età. In occasione della giornata mondiale dell’ambiente comitati, associazioni, movimenti e gruppi informali hanno dato voce alle molte vertenze territoriali che nella Capitale sono impegnate a difendere alberi, prati, laghi, piante, acque.
La manifestazione è partita da uno dei luoghi simbolo per le lotte ambientali: il Lago Bullicante. Emerso negli anni Novanta durante i lavori per un centro commerciale, nell’area industriale dell’ex Snia Viscona nei pressi della Prenestina, da subito diventato habitat ricchissimo di biodiversità e spazio di ristoro e beneficio per la salute dei romani. Un servizio ecosistemico gratuito indispensabile a migliorare l’aria del quadrante est della città. Lago che negli anni è stato tutelato e curato solo grazie all’impegno dei volontari del Parco delle Energie. Cittadinanza attiva che si batte per vederlo riconosciuto come “Monumento naturale”. Oggi invece, nonostante la sua missione indispensabile per la cittadinanza, il Lago rischia di scomparire per gli interessi privati legati ad una licenza commerciale. Da una parte il diritto alla salute, l’accesso ai servizi ambientali ed il diritto a vivere la città per decine di migliaia di persone e per le comunità della vita che popolano il lago, e dall’altra la pretesa di qualche privato di estrarre plus valore per fini che distruggono l’interesse generale.
Le realtà sociali nate come risposte ai conflitti ecologico distributivi con il loro impegno per fermare il consumo di suolo e le nuove cementificazioni che minacciano Roma stanno svolgendo un ruolo politico indispensabile per la difesa del bene comune. Chiedono al sindaco Gualtieri maggiore attenzione alle questioni ambientali ed alla salute pubblica, strettamente collegata alla salvaguardia dei nostri ecosistemi. A partire dalla difesa della biodiversità. Perché senza non ci può essere vita. E quando diminuisce le nostre esistenze peggiorano sempre. Per questo è oggi così importante salvaguardarla ed incrementarla. A partire dalle nostre città. Attraverso nuove politiche pubbliche e comunitarie che, riconoscendo la relazione tra salute e qualità del nostro ambiente, mettano finalmente al centro i bisogni ed i diritti di tutte le comunità viventi.
Cittadini e cittadine chiedono risposte chiare e politiche pubbliche coerenti per adattare le nostre città ai rischi causati dal collasso climatico. Abbiamo bisogno di scelte politiche in grado di restituire spazio agli ecosistemi, rigenerare la biodiversità, salvaguardare il litorale, difendere le zone umide, investire maggiormente nella mobilità pubblica leggera e sostenibile, de-cementificare promuovendo il recupero del patrimonio edilizio ed altro ancora. Perché le ingiustizie ambientali ed ecologiche si traducono sempre in maggiori disuguaglianze e povertà per noi umani.
Alleanza con la Natura e cambiamento culturale nell’approccio alle questioni ambientali sono i due pilastri indispensabili da cui partire per risolvere i problemi a Roma, come nel resto del mondo. Questo hanno chiesto al sindaco Gualtieri le tante vertenze territoriali, aprendosi al confronto ed alla partecipazione diretta della collettività sulle scelte che riguardano decisioni su questioni ambientali importanti per la sicurezza dei cittadini. Del resto, la democrazia recitativa della delega non funziona più, come abbiamo visto nelle scorse settimane.
Partecipazione e obiettivi condivisi, se vogliamo ri-democratizzare la democrazia in crisi. Facciamo Eco!