Mercoledì 25 settembre dalle ore 16.30 come Rete dei Numeri Pari saremo in piazza insieme a CGIL, UIL e a tutti i soggetti sociali e sindacali per opporci tutte e tutti insieme con forza al ddl sicurezza. Non faremo un passo indietro nella difesa dei nostri diritti, dei nostri territori e della nostra democrazia. Accettare quello che sta succedendo in silenzio, senza mobilitarci, significherebbe tradire i principi fondamentali della nostra Costituzione e colludere con chi sta minando la democrazia e il nostro patto di civiltà dal cuore delle Istituzioni repubblicane.
Consapevole del proprio fallimento e delle promesse mancate, il Governo Meloni con il Decreto Sicurezza si prepara a impedire e reprimere ogni forma di legittima protesta che seguirà contro misure sbagliate che colpiscono la maggioranza dei cittadini. Mentre si cancellano spazi di democrazia e partecipazione, ci vogliono tutti e tutte zitti, buoni e fermi. È la nostra Costituzione che invece ci impone l’obbligo alla solidarietà e l’impegno per la giustizia sociale per garantire a tutte e tutti la dignità. Quella dignità che il Governo Meloni sta cancellando a milioni di cittadini e cittadine.
Questo Decreto ci pone fuori dalla civiltà democratica in cui il conflitto, la dialettica e il dissenso sono parte fondante della democrazia. Concetto chiave della democrazia che il Governo Meloni calpesta. L’obiettivo è quello di reprimere chiunque protesta nel Paese, mentre ci si appresta a distruggere l’unità della Repubblica attraverso la Legge Calderoli che farà esplodere definitivamente disuguaglianze ed esclusione sociale, rendendo ancora più fragili e disuguali le nostre vite.
Serve uno scatto di tutte le opposizioni politiche per impedire questo scempio. Al nostro Paese serve altro per uscire dalla crisi. Abbiamo bisogno di altre politiche per rispondere a disuguaglianze, collasso climatico e guerre. Con le misure messe in atto dal Governo la nostra condizione materiale peggiorerà e la democrazia sarà seriamente al rischio. Una situazione che le realtà sociali e di base non devono, non possono e non vogliono accettare. Ci troveremo quindi in piazza mercoledì 25 settembre per far sentire la nostra voce e riprenderci gli spazi che il Governo vuole toglierci.
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