Il 4 febbraio 2025, presso la sede del Parlamento Europeo a Bruxelles, la delegazione italiana della Rete No DDL Sicurezza – del quale anche la Rete dei Numeri Pari è parte – ha tenuto un’assemblea inedita per approfondire le criticità del DDL Sicurezza e delineare strategie di opposizione.
Il provvedimento è stato unanimemente definito autoritario e liberticida, poiché erode diritti fondamentali e garanzie costituzionali, rappresentando un pericoloso precedente per l’intero contesto europeo. Si inserisce in un processo repressivo su scala continentale, volto a consolidare il controllo sociale e ad assecondare interessi economici elitari, mentre avanzano nazionalismi guerrafondai. Di fronte a questa deriva transnazionale, la solidarietà tra i movimenti europei è imprescindibile. L’opposizione deve assumere una dimensione sovranazionale e articolarsi in una mobilitazione europea.
Il Consiglio d’Europa, l’OSCE e l’ONU hanno già espresso preoccupazione per la natura illiberale di questo DDL, che colpisce il diritto alla libertà e alla protesta. Oggi, di fronte alle istituzioni presenti, abbiamo chiesto che l’Italia diventi un Osservato Speciale dell’Europa perché il DDL “Sicurezza” rappresenta un vero e proprio manifesto autoritario, contrario ai principi democratici costituzionali. La svolta autoritaria che si sta sperimentando in Italia si inserisce in un progetto più largo, che punta ad estendersi a livello europeo e globale.
La lotta contro il DDL Sicurezza non è solo una difesa dei diritti in Italia: è una battaglia per la democrazia in tutta Europa. L’alternativa è una società in cui la repressione diventa la norma e il dissenso viene soffocato prima ancora di manifestarsi. È Per questo che ci vedremo ovunque in tutti i territori italiani il 22 febbraio e magari anche nello spazio europeo, non possiamo più permetterci di attendere perché è una lotta di sopravvivenza.