La solidarietà è la via per salvare la democrazia

A Roma s’é inaugurata una Casa dove si pratica inclusione sociale

14 febbraio 2025 | Giuseppe De Marzo – L’Espresso

La solidarietà è un’utopia necessaria. Lo scorso 31 gennaio a Roma nel quartiere San Lorenzo a via degli Equi, in un bene confiscato alla criminalità organizzata, è stata inaugurata la Casa della Solidarietà Stefano Rodotà. L’obiettivo è quello di fornire servizi, sostegni, formazioni e laboratori gratuiti alle fasce della popolazione più in difficoltà, impoverite, escluse socialmente o culturalmente. Il progetto è nato su proposta della Rete dei Numeri Pari insieme al Municipio II di Roma Capitale. Attraverso il metodo della coprogettazione e coprogrammazione mette insieme 14 realtà sociali cittadine impegnate a promuovere giustizia sociale, ambientale ed ecologica: tutte consapevoli che nell’attuale fase storica nessuno ce la fa da solo.

In maniera gratuita, attraverso forme di mutuo aiuto, la Casa della Solidarietà Stefano Rodotà organizza dal lunedì al sabato sportelli per il diritto alla casa ed all’abitare, per chi è vittima di usura e racket, per l’ascolto psicologico, scuole di italiano per migranti, teatro sociale per i ragazzi del quartiere, formazioni e sostegno per gli ecoattivisti impegnati a difendersi dalle persecuzioni del governo, attività culturali e momenti formativi dedicati alla memoria: tutto finalizzato a combattere la violenza economica, patriarcale e postcoloniale. Rimettendo al centro del proprio agire politico il principio di solidarietà “per scardinare barriere, demolire la nuda logica del potere, costruire legami”, come insegnava Stefano Rodotà. L’antidoto a un realismo rassegnato che non lascia speranze, che non lascia diritti e gira la testa dall’altra parte dinanzi a milioni di persone in povertà ed a rischio esclusione. Sottraendosi al rapporto generosità-riconoscenza, utile solo a deresponsabilizzare i soggetti pubblici ed a restituire una logica proprietaria. Perché garantire la dignità della persona è allo stesso tempo responsabilità dello Stato e dovere civico di ogni cittadino. Non può essere consegnata alle sensibilità dei privati. Esige scelte politiche e architetture istituzionali coerenti.

Se vogliamo produrre solidarietà dobbiamo rimanere lungo il sentiero che questa condivide con dignità e uguaglianza, spiegava Rodotà. Sono le condizioni per rendere libera la nostra esistenza. Per questo la solidarietà caratterizza la nostra vera dimensione costituzionale, consentendoci di recuperare l’universalismo che contraddistingue i principi. Come affrontare altrimenti le questioni legate alla garanzia dei diritti sociali, all’immigrazione, alla difesa della natura, al contrasto al collasso climatico. O attraverso l’uso della forza esercitata per difendere gli interessi di una oligarchia che sta divorando ovunque la democrazia, o attraverso il principio di solidarietà che caratterizza una civiltà democratica. Compito della solidarietà è dunque l’inclusione.

Solo la presenza effettiva dei segni della solidarietà consente di continuare a definire democratico un sistema politico. Quando la solidarietà viene criminalizzata, muore la democrazia come dimostra l’esperienza storica. Ed oggi in un clima politico internazionale teso alla competizione ed alla guerra, con un governo nemico giurato della solidarietà, della giustizia sociale ed ambientale, l’unica strada per evitare il collasso della democrazia sta nel rimettere al centro dell’agire politico collettivo il principio di solidarietà. Chi si oppone al populismo narciso delle destre riparta da qui per comprendere il senso comune. Per tornare ad orientarlo dalla parte giusta della Storia. Non per noi, ma per tutte e tutti. Facciamo Eco!

Per tutte le informazioni su la Casa della Solidarietà vai al sito della Rete dei Numeri Pari https://www.numeripari.org/casa-della-solidarieta-stefano-rodota/ oppure sul sito del Municipio II https://www.comune.roma.it/web/it/attivita-progetto.page?contentId=PRG1332669

 

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