Al Roxy Bar il caffè della legalità. Il silenzio è mafia

Giornalisti, associazioni e cittadini si sono radunati questa mattina al Roxy Bar alla Romanina, periferia di Roma, dove lo scorso aprile due esponenti dei Casamonica hanno picchiato due persone e distrutto il locale perché volevano essere serviti per primi.

Tra loro Ascanio Celestini che abita proprio in questo quartiere, da sempre. Lorenzo Face lo ha intervistato.

«Le responsabilità sono di una politica ipocrita» ha spiegato Giuseppe De Marzo della Rete dei Numeri Pari. «La sindaca Raggi viene qui a portare solidarietà ma allo stesso tempo taglia i fondi per le politiche sociali. C’è una stretta relazione tra il crescere della povertà e il rafforzarsi delle mafie in città. Bisogna investire nei servizi, nei trasporti e nelle scuole. Bisogna anche essere coerenti: non si può parlare di legalità se poi i beni confiscati alle mafie vengono continuati ad essere gestiti dai Casamonica. La legge 109 del 1996 prevede che questi beni vengano assegnati ad uso sociale, ma qui non vengono redistribuiti. Il comitato di quartiere non ha nemmeno un luogo dove riunirsi. Com’è possibile tutto questo? La lotta contro le mafie è impegno per la giustizia e la libertà».

Da il salto.net

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