Basta attacchi ai giornalisti: i paladini del cambiamento ripropongono i peggiori copioni del passato. L’informazione dà fastidio al governo di turno e quindi va zittita, imbavagliata. In che modo? Semplice si tagliano tutte le risorse che possono dare ossigeno alla libera stampa già travolta da una crisi senza precedenti. Così si colpisce il cuore della democrazia: l’informazione è un bene comune.
Ma noi non ci stiamo e come in passato siamo pronti a mobilitarci per difendere l’articolo 21 della costituzione e la libertà dei cittadini a potersi informare liberamente scegliendo cosa vedere e cosa leggere e non subendo le fake news e i messaggi drogati del web e delle varie piattaforme digitali tanto care a questo governo e ai suoi azionisti di maggioranza.
RETE #NOBAVAGLIO Liberi di essere informati
———
Libertà di informazione, Mattarella: «Pilastro della democrazia da tutelare»
by Fnsi
«La libertà di informazione è architrave della Costituzione, essenziale per la democrazia, e bisogna contrastare qualsiasi tentativo di fiaccarne l’autonomia. La Federazione nazionale della Stampa italiana non può che ringraziare il presidente Sergio Matterella, che ha sentito il giustificato bisogno di riaffermare valori che non sono affatto scontati, né in Europa, dalla Polonia all’Ungheria, né in Italia». Lo affermano, in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi.
«Le minacce di colpire le leggi sull’editoria, gli annunci di scioglimento dell’Ordine dei giornalisti, le ripetute perquisizioni contro i cronisti che indagano su malaffare e corruzione, la nuova occupazione del servizio pubblico – proseguono – sono altrettanti segnali di una rinnovata campagna contro la libertà di informazione e contro i cronisti, di volta in volta, sgraditi alle oligarchie di turno. Le parole del presidente della Repubblica sono un ulteriore sprone a difendere i valori racchiusi nell’articolo 21 della Costituzione da bavagli e censure di ogni natura e colore».
PER APPROFONDIRE
Di seguito il testo del messaggio inviato dal presidente Mattarella all’Amministratore delegato della Società Editrice Sud Spa, Pasquale Morgante, in occasione della presentazione della nuova veste grafica della Gazzetta del Sud e del Giornale di Sicilia.
«L’intento del rilancio di due testate significative e cariche di storia come la Gazzetta del Sud e il Giornale di Sicilia appare tanto più meritevole in un contesto, quello del Mezzogiorno, in cui la battaglia per l’affermazione dei valori costituzionali e della legalità è particolarmente meritoria.
Si tratta di un impegno di valore culturale e sociale, la cui essenza trova riscontro nell’arricchimento del tessuto civile dei territori ai quali i due giornali si dirigono.
Una stampa credibile, sgombra da condizionamenti di poteri pubblici e privati, società editrici capaci di sostenere lo sforzo dell’innovazione e dell’allargamento della fruizione dei contenuti giornalistici attraverso i nuovi mezzi, sono strumenti importanti a tutela della democrazia. Questa consapevolezza deve saper guidare l’azione delle istituzioni.
L’incondizionata libertà di stampa costituisce elemento portante e fondamentale della democrazia e non può essere oggetto di insidie volte a fiaccarne la piena autonomia e a ridurre il ruolo del giornalismo.
La Gazzetta del Sud e il Giornale di Sicilia hanno da pochi mesi costruito un ponte, editoriale e culturale, tra Calabria e Sicilia investendo sulla forza del loro radicamento e su sinergie idonee ad affrontare le difficili sfide del nostro tempo.
L’impegno sviluppato dai corpi redazionali, dai reparti tecnici e grafici, dai direttori, dall’editore, è promessa di rinnovato fervore e prova di fiducia nei confronti delle opinioni pubbliche dei lettori di queste regioni. È motivo di soddisfazione e speranza, in un mercato editoriale attraversato da non poche tensioni.
Il rafforzamento di voci espressive delle realtà del Mezzogiorno rappresenta un servizio reso all’intero Paese: il pluralismo e la libertà delle opinioni – condivise o non condivise – sono condizioni imprescindibili per la democrazia.
Sono certo che la vostra fatica quotidiana, come già nel passato, aiuterà a rappresentare realtà dei vostri territori, i loro problemi e le loro attese, contribuendo a renderle protagoniste.
A questo lavoro e a questo sforzo sono lieto di augurare ogni successo».
Tagli all’editoria, da Di Maio nuovo attacco alla stampa
Il vicepremier annuncia la lettera alle società di Stato per invitarle a tagliare la loro pubblicità sui giornali. Crimi: “Parlano del governo solo per parlarne male”
di MARIA BERLINGUER
ROMA – Cinquestelle all’attacco sull’informazione. A dare il via alla campagna è Luigi Di Maio che denuncia “l’odio dei media” nei confronti del M5S come elemento di continuità dal 2014 a oggi. “I giornali dei ‘prenditori editori’ ormai ogni giorno inquinano il dibattito pubblico e la cosa peggiore è che lo fanno grazie anche ai soldi della collettività: in legge di bilancio porteremo il taglio dei contributi pubblici indiretti e stiamo approntando la lettera alle società partecipate dallo Stato per chiedere di smetterla di pagare i giornali (con investimenti spropositati e dal dubbio ritorno economico) per evitare che si faccia informazione sui loro affari e per pilotare le notizie in base ai loro comodi”, tuona il vicepresidente del consiglio su Facebook.