RESOCONTO ASSEMBLEA PUBBLICA SUL S.MARIA DELLA PIETA’ DEL 17 LUGLIO

Un’assemblea partecipata, ieri pomeriggio, davanti al S.Maria della Pietà.

Almeno 60 persone, attente e interessate. Non era scontato in pieno luglio e considerata l’assenza dei rappresentanti istituzionali. Ed è un peccato perché, se ci fossero stati, avrebbero potuto capire ed imparare molto.

Ma, nonostante i potenti mezzi comunicativi della ASL e delle Giunte municipali, comunali e regionali, volte a nascondere e travestire le scelte materiali sull’Ex Manicomio di Roma, ieri si è dimostrato a tutti che il movimento per l’uso pubblico, sociale e culturale del S.Maria della Pietà è più vivo che mai.

MASSIMILIANO TAGGI del Comitato “Si può fare” ha descritto l’impianto normativo Nazionale, Regionale e Comunale che impedirebbe la costituzione di un Polo Sanitario e obbligherebbe alla Proprietà Pubblica Regionale dell’intero complesso.

Soprattutto la Delibera 40 del Comune frutto di una Proposta di Iniziativa Popolare che parla di uso prevalente socio-culturale, ripristino delle funzioni turistiche finanziate dal Giubileo 2000 e incredibilmente smantellate, completamento corretto del trasferimento del Municipio 14.
Il recente Protocollo, firmato da Comune e Regione, smentisce la Delibera ed ignora la Normativa cedendo proprietà ed usi alla ASL RM1 senza alcuna contropartita.

DANIELA PEZZI, Presidente della Consulta Regionale sulla Salute Mentale ha ricordato che esiste una Legge Nazionale (388/2000) che impone l’uso degli edifici del S.Maria della Pietà per finanziare i servizi di assistenza e cura psichiatrica della Regione.

Ha descritto la condizione disperata in cui vivono i pazienti e le famiglie tra tagli alla spesa e processi di privatizzazione. Ha ricordato che la Regione Lazio sta caricando sulle famiglie la spesa delle rette per i servizi residenziali. Oltre 1900 euro al mese per famiglie con un reddito di 20.000 euro l’anno. L’esito sarà quello di obbligare le famiglie a riprendersi a casa i propri cari.

Insomma, di fronte alla dissoluzione del sistema pubblico della Salute Mentale ed allo svuotamento materiale della Legge 180, il Comune e la Regione si permettono di sottrarre i beni del S.Maria alla loro funzione di Legge, quindi si sottraggono risorse dovute a pazienti e famiglie.

La Pezzi ha ricordato, inoltre, che è vietato dalla legge ricollocare al S.Maria della Pietà strutture di assistenza e cura psichiatrica cosa che invece la ASL RM1 sta facendo.

FRANCESCA PERRI del Comitato Forlanini, descrive un’amministrazione Regionale incapace di ascolto e irragionevole. Mentre si vuole imporre l’uso sanitario del S.Maria della Pietà contro le regole e le richieste dei cittadini, si smantellano gli ospedali storici come il Forlanini ed il S.Giacomo che invece i cittadini rivendicano alla loro funzione sanitaria.

ELISA SERMANINI porta l’adesione ed il contributo della Rete dei Numeri Pari, una realtà che conta a Roma oltre 80 associazioni, cooperative e realtà del volontariato. Fa un appello a mettere in Rete le esperienze e le vertenze che immaginano una città diversa, solidale ed accogliente.

Stesso invito rivolto da CLAUDIO GRAZIANO dell’ARCI di Roma che riconduce, ancora, all’importanza di non eliminare dalla progettazione sul S.Maria della Pietà, il collegamento con la sua storia ed il suo portato simbolico e culturale.

STEFANO CAROSELLI del Comitato Beni Comuni rilancia l’importanza di partire dalle vertenze più significative della città per indicare un diverso modello di sviluppo

VITTORIO SARTOGO del Coordinamento per la Mobilità sostenibile del Lazio (CALMA) racconta dell’esperienza dei comitati che si oppongono alla realizzazione dello Stadio a Tor di Valle ed accoglie l’invito a una progettazione credibile dal basso di fronte all’autoritarismo delle amministrazioni.

LUCIANO DANIELI del Tavolo per la Libera Urbanistica rimarca la necessità di costruire dal basso una capacità di immaginare la trasformazione della città in forma autonoma e competente.

CHIARA CAVALLARO dell’Associazione Ex Lavanderia, riporta alla realtà presente del S.Maria della Pietà ricordando che già, ad oggi, 20 padiglioni sono stati presi in possesso dalla ASL RM1 senza alcun progetto e programmazione. Se passa il Protocollo di Intesa, non ci sarà alcun padiglione che non sia già destinato e quindi non ci sarà alcuna possibilità di partecipazione alle scelte.

L’Assemblea si conclude con il lancio ufficiale del percorso di costruzione di un Progetto Urbano credibile che rispetti le Norme, che permetta una partecipazione reale e credibile che si avvarrà del supporto tecnico dei tanti urbanisti che hanno già dato la loro disponibilità: Paolo Berdini, Vezio del Lucia, Mirella Belvisi, Enzo Scandurra, Carlo Cellammare a cui si spera se ne aggiungeranno altri.

Per informazioni: info@consultasmdproma.it

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