Primi bilanci per il reddito di cittadinanza. Dopo oltre tre mesi dall’introduzione, la misura voluta dal Movimento 5 Stelle ha avuto un impatto più rilevante (sia per numero di beneficiari sia per importi) del suo predecessore, il Reddito di inclusione (REI).
In totale – stando ai dati forniti dall’Istat – il reddito ha coinvolto circa un italiano su 30, soprattutto al sud Italia, dove risiede la grandissima maggioranza delle persone che stanno ricevendo il reddito e la pensione di cittadinanza.
I numeri riguardano le domande arrivate da aprile a luglio: sono 1,3 milioni e 737mila nuclei familiari sono stati dichiarati idonei. La maggior parte delle richieste è arrivata ad aprile, nel primo mese in cui era possibile presentare domanda. Quante domande? In tutto sono state 561mila, aumentando poi a maggio e giugno, ma con incrementi ridotti.
In totale le persone coinvolte sono 1,9 milioni, vale a dire un italiano su 30. L’importo medio è di 490 euro mensili: si va da una media di 387 per i beneficiari single a un massimo di 626 euro per i nuclei con cinque componenti, mentre la cifra scende a 617 per quelli con sei o più componenti. Cifre a cui si aggiungono le pensioni di cittadinanza, per un totale di 840mila nuclei. Finora è stato elaborato l’89 per cento delle domande: ne sono state accolte il 62 per cento.
Dove è stato chiesto di più il reddito di cittadinanza
La maggior parte delle domande accolte ad oggi proviene dal Sud Italia (459mila i nuclei). Al centro: 110mila. Al nord: 167 mila. Al nord est, in particolare, troviamo i valori più bassi con il più alto tasso di domande respinte, più di una su due.
Sulla base dei dati Inps emerge che le domande presentate al Sud e nelle Isole sono il 61 per cento del totale, contro il 24 per cento del Nord e il 15 per cento del Centro. Quali sono le regioni con più domande accolte? Campania, Sicilia, Lazio e Puglia insieme raggiungono il 54 per cento del totale dei nuclei beneficiari di tutta Italia.
Reddito di cittadinanza, i dati Istat: ne beneficia un italiano su 30