Circa 3 anni fa più di 700 realtà sociali impegnate nel Paese contro disuguaglianze e mafie per rispondere all’aumento senza precedenti nella storia della Repubblica di povertà ed esclusione sociale hanno elaborato proposte concrete, partendo dalle loro competenze e dalla loro condizione materiale. Le proposte costruite attraverso centinaia di assemblee, incontri e attività sui territori hanno dato vita a quella che è stata chiamata “Agenda Sociale”. Le realtà sociali attraverso la Rete dei Numeri Pari hanno invitato al confronto tutte le forze politiche indicando attraverso l’Agenda Sociale soluzioni concrete per rispondere ai bisogni e alle aspettative della maggioranza della popolazione impoverita dalle politiche di austerità, dai tagli al sociale, da politiche economiche, industriali e ambientali che evidentemente – come confermano in maniera univoca i dati di tutti i centri di ricerca e di studio – hanno finito per favorire solo i più ricchi mentre hanno sprofondato nella miseria milioni di persone.
Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra e Rifondazione Comunista hanno sottoscritto le proposte dell’Agenda Sociale costruite attraverso l’iniziativa generosa, competente e solidale di migliaia e migliaia di attivisti e attiviste, operatrici e operatori sociali e di cittadini e cittadine impegnate per la giustizia sociale e ambientale. A questo però non ha corrisposto un miglioramento delle nostre condizioni materiali ed esistenziali, né iniziative parlamentari adeguate ed efficaci. Anzi, sembra che oggi di disuguaglianze e povertà non si debba e non si voglia più parlare, nonostante colpiscano la maggioranza della popolazione e incidano negativamente sull’economia del Paese.
Alla luce degli ultimi dati sulle disuguaglianze denunciati dal rapporto Oxfam “DisuguItalia”, considerata l’evidente situazione di illegalità costituzionale avallata e portata avanti dal governo Meloni nei confronti di milioni di cittadini e cittadine che vedono cancellati i loro diritti e la loro dignità, denunciamo una condizione sociale senza precedenti nel nostro Paese.
In un momento storico in cui dovrebbe essere essenziale recuperare la partecipazione delle cittadine e dei cittadini alla vita politica del Paese, denunciamo come sia il Governo Draghi che il Governo Meloni non abbiano in questi anni mai ascoltato né voluto nessun confronto reale con associazioni e reti sociali impegnate contro disuguaglianze e mafie. Entrambi i Governi hanno allo stesso modo impedito la partecipazione della cittadinanza attiva e delle reti sociali nella realizzazione dei progetti del PNRR, così come previsto dall’art.3 del Codice di Partenariato europeo. Investimenti, quelli del PNRR, che avrebbero dovuto essere portati avanti con l’obiettivo di promuovere equità sociale e sostenibilità ambientale dopo il dramma della pandemia che ha colpito l’Italia più di altri Paesi. Partecipazione ritenuta indispensabile per ottenere risultati efficaci soprattutto per gli interventi nei territori marginali o dove maggiore è l’esclusione sociale. Basti ricordare che delle 5 Regioni più impoverite d’Europa purtroppo ben 3 sono italiane: Campania, Sicilia e Calabria.
Emerge chiaramente l’assenza di una visione politica capace di costruire un futuro più giusto, equo e sostenibile per tutte e tutti. Mentre si impone una dimensione politica classista e razzista che sembra far prevalere gli interessi di un’oligarchia che nulla ha a che fare con la democrazia, mentre ogni giorno assistiamo all’un attacco senza precedenti ai principi fondamentali di uguaglianza e solidarietà da parte di rappresentanti istituzionali che hanno invece giurato sulla Costituzione repubblicana e antifascista.
Le realtà sociali che hanno promosso l’Agenda Sociale denunciano allo stesso modo il tradimento del progetto del New Green Deal europeo, cancellato per lasciar spazio agli interessi dei comparti industriali legati alla guerra e alle fonti energetiche inquinanti. Il New Green Deal avrebbe dovuto rappresentare il nuovo contratto sociale per uscire da una crisi strutturale e sistemica del modello economico capitalista che mette a rischio la sopravvivenza della specie umana sul Pianeta. Invece hanno vinto gli interessi dei comparti industriali del fossile e delle armi grazie alla complicità non solo delle destre e delle forze politiche conservatrici. Un vero e proprio tradimento delle speranze e delle aspettative di tutte e tutti noi europei. Un cambio di orientamento che ha portato a utilizzare i fondi che dovevano servire per la riconversione ecologica del comparto produttivo e della filiera energetica per scopi opposti. La rinuncia dell’Europa a una leadership sul fronte della riconversione ecologica e della costruzione di un’economia di pace è un errore mortale, non solo per noi cittadini e cittadine italiane ed europee. Scelta fallimentare sia in termini etici che politici, visto il nuovo ruolo svolto a livello internazionale dall’amministrazione Trump. Per questo serve un cambio di rotta immediato. Le forze politiche che hanno sottoscritto l’Agenda Sociale continueranno coerentemente a battersi in Europa per maggiori investimenti nel sociale e nella riconversione ecologica, impedendo che queste risorse vadano invece ad alimentare conflitti e inquinamento.
Nel merito, bisogna rimettere al centro l’Agenda Sociale e la riconversione industriale ecologica per garantire sia il diritto al lavoro che il diritto alla salute, contrastando così gli effetti del collasso climatico e della perdita di biodiversità. Nel metodo, così come era stato indicato, c’è bisogno di co-programmare e co-progettare insieme ai cittadini, alle cittadine e alle reti sociali. La partecipazione dei soggetti attivi è l’unica strada per ri-democratizzare una democrazia in evidente crisi, oltre che un dovere costituzionale. Per questo il nostro appello alle forze di opposizione: è urgente garantire, favorire e promuovere spazi di ascolto, partecipazione e protagonismo dei soggetti e della cittadinanza attiva. Appello ancora più improrogabile vista la natura e le decisioni di un Governo che disprezza la solidarietà e i poveri, che definisce tossici i lavoratori e le lavoratrici che non si adeguano alla perdita dei loro diritti, che taglia la sanità pubblica, che ignora i diritti dell’ambiente e degli animali, che cancella le politiche sociali e il welfare, che favorisce il negazionismo climatico. Un Governo che – da un lato – violando i fondamentali principi costituzionali investe nella repressione e pretende cucire la bocca con il ddl sicurezza ai movimenti sociali e ai cittadini e cittadine che esercitano i loro diritti/doveri per difendere la giustizia sociale e la democrazia nel nostro Paese – e dall’altro – rimanda un criminale, torturatore, stupratore di bambini come Almasri con tutti gli onori in patria su un’areo di Stato. Un Governo sostenuto da una cerchia di mega miliardari che disprezzano, infatti, la democrazia.
La partecipazione della cittadinanza e delle reti sociali non è solo l’argine naturale al progetto di svuotamento dei valori della nostra democrazia costituzionale messo in atto dal Governo Meloni ma è soprattutto la risposta concreta ai bisogni di 5,7 milioni di persone in povertà assoluta (di cui 1,29 milioni di minori), di 8,5 milioni di persone in povertà relativa; di 4 milioni di lavoratrici e lavoratori poveri; di 1 persona su 3 a rischio esclusione sociale; di 7 milioni di persone che non si possono più curare; delle famiglie che non riescono a contrastare la dispersione scolastica e che non hanno una casa, in un Paese in cui il 30% della popolazione è analfabeta funzionale, viene uccisa una donna ogni 3 giorni e ogni giorno 3 persone muoiono sul posto di lavoro. Solo per citare alcuni dati terrificanti.
Se non interveniamo subito rimettendo al centro delle priorità politiche la lotta alle disuguaglianze, la prospettiva è la fine della democrazia. La storia ci mette in guardia: i Paesi in cui vengono cancellati i diritti sociali e la solidarietà viene criminalizzata, sono incapaci di garantire la democrazia e finiscono presto per cedere all’autoritarismo e agli interessi delle élite. Questa emorragia di diritti e di umanità si supera sostenendo l’impegno solidale, gratuito, appassionato di associazioni, sindacati, movimenti e cittadinanza attiva.
Nonostante ci vogliano far credere il contrario, cambiare le cose è possibile attraverso politiche sociali adeguate, redistribuendo la ricchezza e creandone di nuova con la riconversione ecologica, usando fiscalità generale e politiche industriali in grado di favorire la creazione di posti di lavoro di qualità, se è il caso anche attraverso misure straordinarie.
Abbiamo bisogno di forze politiche in grado di garantire rappresentanza a quella parte maggioritaria della società che deve lavorare per vivere, a cui conviene far pace con la Terra e che aspetta politiche ridistributive dopo essere già stata colpita dalle politiche di austerità e dalla pandemia. Dobbiamo cambiare modello economico e culturale. Serve un approccio sistemico ai problemi, prima di qualsiasi tecnica o intelligenza artificiale. Le forze politiche di opposizioni escano dall’ambiguità di politiche economiche e ambientali che da troppi anni sono spesso simili a quelle delle destre liberiste e populiste. Abbiano il coraggio e la coerenza di sfidare gli interessi delle vecchie rendite di posizione per redistribuire diritti e opportunità, creando ricchezza nuova puntando su un altro sistema di valori. Guardando all’unico campo possibile: quello della cittadinanza attiva e dei soggetti sociali che difendono il bene comune.
L’unico programma in grado di mobilitare cittadini e cittadine è quello costruito dal basso proprio da chi vive sulla propria pelle problemi, riduzione dello spazio della democrazia, precarietà, ingiustizie, povertà, esclusione, razzismo e violenza. L’unità va costruita su obiettivi condivisi e sul protagonismo dei corpi sociali intermedi. Per questo rilanciamo il nostro impegno a partire dall’Agenda Sociale. È questo l’unico programma condiviso in grado di costruire una grande partecipazione dal basso: reddito minimo di base, diritto all’abitare, servizi sociali di qualità, salario minimo, accoglienza, riconversione ecologica della filiera energetica e delle attività produttive, no all’autonomia differenziata e sì al regionalismo solidale.
Solo così garantiamo dignità a tutti e tutte i diritti, rilanciamo e costruiamo lavoro buono e di qualità, rispondiamo alla sfida del collasso climatico e curiamo le ingiustizie ambientali ed ecologiche. Chi vuole garantire e promuovere i diritti sociali, sconfiggere la pandemia delle disuguaglianze, difendere uguaglianza e solidarietà, mette al centro la partecipazione e l’ascolto, lavora per la pace e investe coerentemente in un’economia di pace.
Pilastri sociali europei
a) garantire il diritto all’abitare attraverso politiche strutturali finalizzate all’implementazione degli alloggi pubblici tramite il recupero del patrimonio pubblico e privato inutilizzato senza consumo di suolo.
b) rafforzare il Reddito di cittadinanza come indicato dalla commissione scientifica istituita dal Ministero del Lavoro nel 2022 e presieduta da Chiara Saraceno;
c) garantire un’offerta di servizi sociali di qualità attraverso maggiori investimenti e una riforma del welfare che coinvolga il Terzo settore rafforzando pratiche rigenerative e welfare di comunità;
Istituzione salario minimo
Introduzione di un salario minimo che coincida con i minimi contrattuali e non diventi uno strumento di sostituzione del contratto di lavoro.
Riconversione equa e ad alta intensità di lavoro
Realizzare una riconversione ecologica pianificata (pubblica), inclusiva (giusta per i lavoratori e le lavoratrici), equa (che venga pagata dai ricchi e da chi inquina di più), partecipata (comunità territoriali coinvolte e i saperi condivisi) con l’obiettivo di creare posti di lavoro dignitosi, rafforzare la salute pubblica, la partecipazione dei cittadini e delle cittadine e la salvaguardia dei nostri ecosistemi.
Istituzione delle consulte sui beni confiscati
Istituzione di consulte cittadine da parte degli enti locali all’interno del quale, insieme al terzo settore, promuovere pratiche rigenerative di welfare e mutualismo attraverso la co-progettazione, costruire memoria condivisa.
Immigrazione, accoglienza, aiuto e solidarietà.
a) Mettere fine alla politica di esternalizzazione delle frontiere e ai respingimenti su procura a partire dal Memorandum Italia-Libia;
b)Modificare l’art.12 del Testo Unico sull’Immigrazione accogliendo la direttiva 2002/90/CE del Consiglio che esclude i solidali dall’applicabilità del reato di favoreggiamento di immigrazione clandestina;
c) rispettare i termini previsti dalla legge per la formazione della domanda di protezione e l’assegnazione del centro, privilegiando l’accoglienza diffusa; investire in servizi e politiche di autodeterminazione individuale in modo da prevenire l’emarginazione sociale;
d) ristabilire lo stato di diritto per i boat driver accusati ingiustamente di scafismo e detenuti per anni nelle carceri italiane.
Stop autonomia differenziata
a) Per il ritiro della Legge 86 del 26 giugno 2024 conosciuta come “Legge Calderoli”, di ogni proposta e Disegno Di Legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata, che mina l’unità della Repubblica e aumenta le diseguaglianze nella fruizione dei diritti, come sottolineato dalla Corte Costituzionale nella sentenza del 3 dicembre 2024;
b) per la cancellazione del comma 3 dell’art. 116 della Costituzione, che impedirebbe definitivamente alle Regioni a statuto ordinario di accedere a “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”, definendo diritti sociali disomogenei tra Regione e Regione e non, invece, uniformi su tutto il territorio nazionale.
Metodo della co-programmazione e co-progettazione
Applicazione del metodo della co-programmazione e co-progettazione per rafforzare partecipazione e inclusione dei soggetti sociali nelle scelte che riguardano gli ambiti più importanti della vita e i modelli di sviluppo sui territori per contrastare astensionismo e penetrazione mafiosa sulla base di quanto stabilito dalla sentenza 131/2020 e dall’art. 3 del Codice del Partenariato Europeo da applicare dal livello locale a quello europeo.
Oggi più che mai: non per noi ma per tutte e tutti!
Non vediamo altro spazio per incidere, difendere e promuovere i nostri diritti, se non attraverso una mobilitazione permanente costruita dal basso da soggetti sociali diversi, impegnati su obiettivi comuni per la giustizia sociale e ambientale.
Vogliamo condividere con tutte e tutti proposte chiare e concrete su lavoro, casa, reddito, salario, servizi e politiche sociali, lotta alle mafie, riconversione ecologica, accoglienza e no all’autonomia differenziata (scarica le proposte). Proposte già condivise da centinaia di realtà della Rete dei Numeri Pari insieme ad altri soggetti, che continueremo a sottoporre al Governo, e che se fossero applicate sconfiggerebbero la “pandemia delle disuguaglianze”, rimettendo insieme il diritto al lavoro con il diritto alla salute, salvaguardando beni comuni, giustizia climatica e partecipazione.
Rivolgiamo quindi a tutte le realtà che condividono queste proposte l’appello a unirsi a questo percorso scrivendo a info@numeripari.org
NON PER NOI MA PER TUTTE E TUTTI: un appello a tutte le realtà sociali e sindacali, al volontariato laico e cattolico, perché vogliamo condividere con tutti e tutte la necessità, l’urgenza e la voglia di costruire una mobilitazione permanente che sia plurale, partecipata, democratica e conflittuale per rimettere al centro del Paese la voce dei Diritti, contro le disuguaglianze e l’esclusione, per la giustizia sociale e ambientale. C’è un problema strutturale nel nostro Paese che non dipende dal colore e dalla formazione politica che si aggiudica la vittoria alle elezioni: le crisi e i cambi di Governo non cambiano la drammatica condizione sociale, materiale ed esistenziale che vivono milioni di persone. La politica si parla addosso, non risponde ai bisogni reali delle persone e si gioca tutta su politicismo e tatticismo
Ci spinge a proseguire il percorso lanciato lo scorso luglio la necessità di fare fronte alla drammatica situazione che si è generata nel nostro Paese negli ultimi tre anni, dove all’aumento delle disuguaglianze causato dalle politiche di austerità imposte dall’Europa, si è sommato l’impatto della pandemia e infine la guerra. Questo a fronte di timide risposte, spesso inefficaci, da parte dei Governi che si sono succeduti.
La politica considera evidentemente “accettabile” la condizione materiale ed esistenziale in cui vive la maggior parte delle persone nel nostro Paese: 5,6 milioni di persone in povertà assoluta e 8,8 milioni in povertà relativa; 4 milioni di lavoratori e lavoratrici povere; 8 contratti di lavoro su 10 precari; 3 milioni di giovani NEET; dispersione scolastica al 13%; analfabetismo di ritorno oltre il 30%; 10 milioni di persone non riescono più a curarsi e una persona su tre è a rischio esclusione sociale. Tutto questo mentre dal 2008 a oggi il numero dei miliardari è passato da 12 a 50, e tra marzo 2020 e novembre 2021 si è registrato un aumento del patrimoni dei super-ricchi del +56%.
L’aumento senza precedenti nella storia della Repubblica delle disuguaglianze e dell’esclusione sociale rappresenta un enorme tradimento della nostra Costituzione e un gigantesco rischio per il funzionamento della democrazia. Ma nonostante le prospettive continuino a peggiore, l’impegno a sconfiggere disuguaglianze ed esclusione per garantire “pari dignità sociale” come stabilisce la nostra Costituzione sembra non rappresentare la priorità di nessun Governo e Parlamento degli ultimi 15 anni. Stiamo assistendo a una svolta autoritaria e tecnocratica che sta erodendo i principi della nostra democrazia.
L’accelerazione dei processi di emarginazione di fasce sociali sempre più ampie sta concorrendo in modo sostanziale ad acuire la crisi del sistema di rappresentanza politica, come mostra la larga e preoccupante astensione di decine di milioni di persone dal voto e dalla partecipazione attiva alla vita pubblica del Paese. Questa assenza di partecipazione unita alla mancanza o inefficacia delle risposte da parte di Governo e Parlamento continuano a indebolire la democrazia, delegittimando pericolosamente le istituzioni democratiche della Repubblica nata dalla Resistenza. Ma anche questo sembra essere accettato dagli attuali gruppi dirigenti della politica.
Il silenzio dei media e la massiccia campagna mediatica di arruolamento contribuiscono a semplificare il contesto nazionale e internazionale, omologando il dibattito nel Paese. Il risultato è che la nostra vita continua a peggiorare e il nostro Paese rischia di perdere le speranze, favorendo sempre di più lo sgretolamento della coesione sociale e delle possibilità di riscatto di chi vive già in grande difficoltà. In questo scenario sono la criminalità organizzata e le mafie a trarne maggior vantaggio, esercitando un ricatto sui territori, approfittando della disperazione di milioni di persone e offrendo un vero e proprio welfare sostitutivo mafioso in assenza di risposte dello Stato per garantire la giustizia sociale: precondizione per sconfiggere le mafie.
Il cuore del problema sta nel modello di sviluppo neoliberista, ormai da anni insostenibile socialmente e ambientalmente. All’interno di questo modello e in presenza di una crisi ecologica che colpisce molto di più le fasce più impoverite della popolazione, è impossibile garantire lavoro di qualità e salute, giustizia sociale e giustizia ambientale. Continuare a sostenere la visione della crescita economica infinita liberista ci sta portando alla catastrofe. A questo si aggiunge la militarizzazione in atto nel Paese, in cui ingenti risorse della spesa pubblica sono state spostate sulle spese militari. Una militarizzazione che si estende ai conflitti sociali e contro le lotte dei lavoratori e delle lavoratrici e delle loro rappresentanze sindacali.
Questo modello è responsabile dell’aumento della povertà, delle disuguaglianze, della precarietà lavorativa, dell’insicurezza sociale e sanitaria, del collasso climatico, delle pandemie e della crisi ecologica. La politica, purtroppo, non solo sembra non avere il coraggio di cambiarlo, ma a quanto pare ci continua a dimostrare ogni giorno di non avere nessuna intenzione di farlo. E se non cambia il modello di sviluppo le nostre prospettive saranno catastrofiche.
Stando così le cose, se non lottiamo per i nostri diritti non lo farò nessun altro per noi. Dobbiamo lavorare insieme per ridare alle nostre città e al nostro Paese una visione politica reale, contestualizzata, basata sulla realtà delle sofferenze e delle ingiustizie che incontriamo e viviamo ogni giorno sulla nostra pelle; una visione che sappia vedere anche a lungo termine, in grado di dare risposte, assumere la priorità della lotta per la giustizia sociale e ambientale, per far sì che quelle priorità siano poi trasformate in atti concreti dalla politica istituzionale.
Ci mobilitiamo perché siamo le vittime di questa crisi sistemica e strutturale che continueremo a pagare anche nei prossimi mesi con l’aumento dei prezzi e dell’inflazione. Perché le disuguaglianze e l’esclusione sociale continuano a crescere da 15 anni ma i Governi continuano a tagliare il Fondo Nazionale Politiche Sociali e rimandano qualsiasi riforma del welfare, continuando a scaricare completamente il peso del lavoro di cura sulle donne; perché centinaia di migliaia di famiglie rischiano di finire sfrattate per strada mentre i grandi costruttori continuano a speculare sugli affitti; perché viviamo male nei nostri quartieri dove ci trattano da cittadini e cittadine di serie B, vengono cancellati servizi e il welfare sostitutivo mafioso diventa l’unica alternativa; perché non vogliamo che le ragazze e i ragazzi finiscano nelle mani dei clan che sfruttano a loro vantaggio l’assenza dello Stato in troppi luoghi del Paese; perché nonostante la pandemia e 160 mila morti niente è stato fatto per la medicina territoriale, la salute pubblica e la prevenzione mentre si continuano a privatizzare i servizi sanitari ed a investire troppo poco su ospedali e personale medico pubblico; perché vogliono distruggere l’unità della Repubblica attraverso la cosiddetta “autonomia differenziata”, realizzando il sogno della secessione dei ricchi, rendendo strutturali le disuguaglianze geografiche e il divario già esistente tra Nord e Sud; perché con il collasso climatico la nostra salute e la sicurezza sociale peggiorano, la siccità aumenta e si sciolgono i ghiacciai mentre il Governo con la scusa della guerra dirotta gli investimenti del PNRR (che erano per equità sociale e sostenibilità ambientale) su gas, carbone, armi e attività che favoriscono solo imprese private e non i cittadini e le cittadine; perché sul PNRR non è stata fatta nessuna co-programmazione e co-progettazione come prevedeva il codice del partenariato europeo e la sentenza 131 della Corte; perché la politica sta condannando il nostro Paese a maggiori disuguaglianze e a ulteriore debito pubblico, ancorando la nostra base produttiva a un modello di sviluppo insostenibile socialmente e ambientalmente che ci renderà tutti e tutte più poveri.
RETE DEI NUMERI PARI – ASSOCIAZIONE SALVIAMO LA COSTITUZIONE – UNIONE INQUILINI – LIBERA. ASSOCIAZIONI, NOMI E NUMERI CONTRO LE MAFIE – CRS CENTRO PER LA RIFORMA DELLO STATO – TRANSFORM! ITALIA – EMMAUS ITALIA ONLUS – FORUM DISUGUAGLIANZE DIVERSITÀ – ASSOCIAZIONE NAZIONALE BIOAGRICOLTURA SOCIALE – DIEM25 – CGIL ROMA E LAZIO – FIOM ROMA E LAZIO – RETE FATTORIE SOCIALI SICILIA – “I CARUSI” SOCIETÀ SEMPLICE AGRICOLA – “TERRAMATTA” SOC. COOP. SOC – “IL MANDORLETO” S.S. AGRICOLA – “LE TERRE DEL TAU” SOC. COOP SOC. – A.P.S. I TETRAGONAUTI ONLUS – ACMOS – AGRIRESORT “TENUTA GIARRETTA” – AGRITURISMO “ SANTA MARGHERITA” – AGRITURISMO “SERRA PERNICE” – AGRITURISMO FATTORIA SPEZIA – AGRITURISMO SOCIAL FARM “LA MADDALENA” – ALTROPALLONE ASD ONLUS – ANYMORE ONLUS MESSINA – ANYMORE ONLUS VENETICO – APICOLTURA NOMADE BIO BIO – ARCHÉ ONLUS – ARCO ASSOCIAZIONE RICERCA E COMUNITÀ APS – ARCOBALENO COOPERATIVA SOCIALE ONLUS – ARIMO SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE – ASS. “A FERA BIO” – ASSOCIAZIONE AMICI DEL TERZO MONDO MARSALA – ASSOCIAZIONE ATDAL OVER 40 – ASSOCIAZIONE CULTURALE BUEN VIVIR – ASSOCIAZIONE CULTURALE “GUSTO DI CAMPAGNA” – ASSOCIAZIONE CULTURALE GIANCARLO SIANI – ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE PANDORA – ASSOCIAZIONE FAMIGLIE CONTRO L’EMARGINAZIONE E LA DROGA FA.C.E.D. ONLUS – ASSOCIAZIONE HANDALA – ASSOCIAZIONE LA STRADA – ASSOCIAZIONE LAUDATOSI’ – ASSOCIAZIONE MURALESS – ASSOCIAZIONE ONLUS GENITORI&FIGLI, PER MANO – ASSOCIAZIONE OSSERVATORIO SULLE DISUGUAGLIANZE A VERONA – ASSOCIAZIONE PANTAGRUEL ONLUS – ATS SALVATERRA – AVANZI POPOLO – AZ. AGR. “CASA LABORATORIO S. GIACOMO” – AZ. AGR. “ACQUE DI PALERMO” – AZ. AGR. “ARENA GIUSEPPE” – AZ. AGR. “GUCCIONE” – AZ. AGR. I LABORATORI DI PERSEFONE ED ADMETO – AZ. AGR. “MASSERIA SAN MARCO” – AZ. AGR. ALBEROLUNGO – AZ. AGR. BIO “GRIMALDI” – AZ. AGR. CARUSO ENZO – AZ. AGR. LA VECCHIA MIMOSA – AZ. AGRICOLA “LE TRE FINESTRE” – AZ. AGRICOLA CÀ DO – AZ. AGRICOLA INVIDIATA GRAZIA – AZ. AGRICOLA MARISCÒ – AZ. AGRICOLA PITTALÀ MAURIZIO – AZ. AGROBIOLOGICA “CALVAGNA MAURO” – AZ. BIOECOLOGICA “FOSSA DELL’ACQUA” – AZ.AGR. LIBERA-MENTE SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE ONLUS – AZIENDA “LO PRESTI MARIO” – AZIENDA AGRICOLA “ASILAT” – AZIENDA AGRICOLA “MUSARRA” – AZIENDA AGRICOLA BIOLOGICA “VILLARE” – AZIENDA AGRICOLA BIOLOGICA “L’ORTO DEI SEMPLICI” – AZIENDA AGRICOLA CAMMARATA – AZIENDA AGRICOLA DELL’ETNA – AZIENDA AGRICOLA DORA LI DESTRI – AZIENDA AGRICOLA F.LLI GRAZIANO SNC – AZIENDA AGRICOLA GIUSEPPE DI GRAZIA – AZIENDA AGRICOLA POGGIO ROSSO – AZIENDA AGRICOLA RASPANTI MICHELA – AZIENDA AGRICOLA SCARDINO ANTONINO – AZIENDA AGRICOLA VOLZONE – AZIENDA AGRIMA SOCIETÀ AGRICOLA SRL – AZIENDA BIOAGRICOLA BAGOLARO SRL – AZIENDA FLOROVIVAISTICA “VIVAI BORGO NATURA” – BARCAVECCHIA AZIENDA AGRICOLA BIOLOGICA – BIO FATTORIA AGRITURISMO BERGI – BRIGATE VOLONTARIE PER L’EMERGENZA – CASCINA CACCIA – CE.ST.RI.M. CENTRO STUDI E RICERCHE SULLE REALTÀ MERIDIONALI – CENTRO NUOVO MODELLO DI SVILUPPO – CHIOGGIAACCOGLIE – CINEMOVEL FOUNDATION – CITTADINANZATTIVA RIETI – CITTADINANZATTIVA SICILIA ONLUS – CITTÀINSIEME CATANIA – COLLEGAMENTO CAMPANO CONTRO LE CAMORRE “G.FRANCIOSI” – COLLETTIVODONNEMATERA – COMITATO BENI COMUNI PORTICI – COMITATO PER VILLA GIAQUINTO – COMITATO POPOLARE ANTICO CORSO – COMITATO S.O.L.E. – COMUNITÀ ELLENICA DELLO STRETTO – COOP. SOC. “B. MONTANA” LIBERA TERRA – COOP. SOC.LE “L’ARCOLAIO” – COOP. SOC.LE “PIO LA TORRE” LIBERA TERRA SCARL – COOP. SOC.LE “PLACIDO RIZZOTTO” LIBERA TERRA SCARL – COOP. SOC.LE “PRIMAVERA”SRL – COOP. SOC.LE AGRICOLA “TERRA NOSTRA” – COOP. SOC.LE ENERG-ETICA CATANIA – COOPERATIVA AEPER – COOPERATIVA SOCIALE “DI TUTTI I COLORI” – COOPERATIVA SOCIALE “IL SORRISO O.N.L.U.S.“ – COOPERATIVA SOCIALE “NATURAMICA” – COOPERATIVA SOCIALE C.A.P.S. O.N.L.U.S. – COOPERATIVA SOCIALE L’ARCOBALENO – COOPERATIVA SOCIALE S.P.E.S – COOPERATIVA SOCIALE TANIT – CORELAND COORDINAMENTO REGIONALE LUCANO AZZARDO E NUOVE DIPENDENZE – COORDINAMENTO ASTI EST – DIRITTI PER LE NOSTRE STRADE PADOVA – DIRITTI PER LE NOSTRE STRADE VERONA – EMMAUS AREZZO – EMMAUS CUNEO – EMMAUS PALERMO – FAMIGLIE IN RETE – FATTORIA AGRO-SOCIALE “ANIMALIA” – AZIENDA AGRICOLA SPERONE – FATTORIA DI GESÙ – FATTORIA DIDATTICA RURALIA – FATTORIA PEDAGOGICA D.SSA VALERIA MONFRINI – FATTORIA SOCIALE “LA PRINCIPESSA” – FATTORIA SOCIALE AUGUSTALI – FATTORIA VASSALLO – FAUNA FLORA SOCIETÀ AGRICOLA – FONDAZIONE FAMIGLIA DI MARIA – FORUM TERZO SETTORE LAZIO – GAS AIAB FELCE E MIRTILLO – GIURISTI DEMOCRATICI – GRUPPO ABELE – HOMOWEB – HOPEBALL – IRIDE INSOLITI SGUARDI SUL MONDO – LA TERRA DI BÒ LABORATORIO ZEN INSIEME – LATO B. L’ALTRO LATO DELLE COSE – LE.L.A.T. 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VINCENZO PRESIDIO “ROSSELLA CASINI” – LIBERA VENEZIA E TERRAFERMA PRESIDIO “VITTIME DEI VELENI DEL PETROLCHIMICO” – LIBERA MARSALA PRESIDIO “VITO PIPITONE” – LIBERA PORTICI PRESIDIO “TERESA BUONOCORE E CLAUDIO TAGLIALATELA” – LIBERA SULMONA – LIBERAVOCE ODV – M&B SOCIETÀ AGRICOLA SRL – MOVIMENTO NONVIOLENTO – MOVIMENTO NONVIOLENTO PUGLIA – MOVIMENTO NONVIOLENTO BRESCIA – MOVIMENTO NONVIOLENTO LIVORNO – MOVIMENTO NONVIOLENTO ROMA – MOVIMENTO NONVIOLENTO MODENA – NEMESI APS – NUOVE CALABRIE CENTRO STUDI EUROPEO – O.P. COOP AGRINOVABIO 200 – OCCHI APERTI PER COSTRUIRE GIUSTIZIA – OFF OFFICINE CULTURALI – OSSERVATORIO MEDITERRANEO ONLUS – PARROCCHIA SAN SABINO – PASTIFICIO ARTIGIANALE PASTA MADRE – PEACELINK ABRUZZO – R@P RETE PER L’AUTORGANIZZAZIONE POPOLARE – RADIO CORA – RETE CIBO CONDIVISO – RIMAFLOW – SOC. COOP SOC. LED – SOC. COOP. SOC.LE “GLI AMICI DI LORENZ” – SOC.COOP SOC. “ARBOREA” – SOCIETÀ AGRICOLA “L’AGORÀ” SAS – SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE “CREATIVAMENTE” ARL – SPAZIO SOLIDALE – SPAZIO SOLIDALE – SPAZIO SOLIDALE ALLUMIERE – SPAZIO SOLIDALE ASCOLI PICENO – SPAZIO SOLIDALE CATANIA – SPAZIO SOLIDALE CESENA – SPAZIO SOLIDALE CHIVASSO – SPAZIO SOLIDALE CIVITAVECCHIA – SPAZIO SOLIDALE CREMONA – SPAZIO SOLIDALE CROTONE – SPAZIO SOLIDALE FORMIA – SPAZIO SOLIDALE FROSINONE – SPAZIO SOLIDALE GENOVA – SPAZIO SOLIDALE MANTOVA – SPAZIO SOLIDALE MESSINA – SPAZIO SOLIDALE MILANO – SPAZIO SOLIDALE NAPOLI – SPAZIO SOLIDALE NARNI – SPAZIO SOLIDALE PALERMO – SPAZIO SOLIDALE SAVIGLIANO – SPAZIO SOLIDALE TERNI – SPAZIO SOLIDALE TORINO – SPAZIO SOLIDALE VERBANIA – SPAZIO SOLIDALE VIBO VALENTIA – SPORTELLO DI ASCOLTO FEMMINILE “AKUGBE” – STONEWALL – TERRE JONICHE LIBERA TERRA COOP. SOCIALE – TIERRA, TECHO, TRABAJO – TURISMO RURALE “VINO DI CANA” – UNIONE INQUILINI MILANO – UNIONE INQUILINI BERGAMO – UNIONE INQUILINI VENEZIA – UNIONE INQUILINI PADOVA – UNIONE INQUILINI LIVORNO – UNIONE INQUILINI FIRENZE – UNIONE INQUILINI PISA – UNIONE INQUILINI VIAREGGIO – UNIONE INQUILINI PESCARA – UNIONE INQUILINI MESSINA – UNIONE INQUILINI FIUMICINO – UNIONE INQUILINI – UNIONE INQUILINI PERUGIA – UNIONE INQUILINI ROMA – UNIONE INQUILINI TORINO – UNIONE INQUILINI CIVITAVECCHIA – UNIONE INQUILINI ENNA – UNIONE INQUILINI PALERMO – UNIONE INQUILINI CATANIA – UNIONE INQUILINI SESTO FIORENTINO – UP! SU LA TESTA – USEI UNIONE DI SOLIDARIETÀ DEGLI ECUADORIANI IN ITALIA – VERLATA SCS – VILLA ROMANA DEL TELLARO – VOLERE LA LUNA – VOLONTARI DI STRADA – ARCA DI NOÈ COOPERATIVA SOCIALE ONLUS – ARS ASSOCIAZIONE PER IL RINNOVAMENTO DELLA SINISTRA – ASSOCIAZIONE CHE GUEVARA – ASSOCIAZIONE CULTURALE COLIBRÌ – ASSOCIAZIONE CULTURALE MANALLARTE – ASSOCIAZIONE EX LAVANDERIA – ASSOCIAZIONE PIAZZA RAGUSA E DINTORNI ODV – ASSOCIAZIONE SALVIAMO LA COSTITUZIONE – ASSOLEI SPORTELLO DONNA – ASTRA SCSRL – BAOBAB EXPERIENCE – BINARIO 95 – BRIGATE GARIBALDI SANKT PAULI – CAMERA DEL LAVORO ROMA SUD, POMEZIA, CASTELLI – CASA DEL POPOLO DI CENTOCELLE – CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE – CERFEE TERRITORIO, CULTURA E LEGALITÀ – CIAMPACAVALLO ASD/APS – CIRCOLO ARCI SPARWASSER CITTADINANZA E MINORANZE APS – COMITATO DI QUARTIERE CASAL BERNOCCHI – CONSULTA CITTADINA SULLA CENTRALITÀ URBANA SANTA MARIA DELLA PIETÀ – COOPERATIVA SANTI PIETRO E PAOLO PATRONI DI ROMA – COOPERATIVA SOCIALE NUOVA SOCIALITÀ ONLUS – COOPERATIVA SOCIALE PRASSI E RICERCA ONLUS – COORDINAMENTO PER LA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE DI ROMA – COORDINAMENTO DOCENTI CONTRO MAFIE, POVERTÀ E RAZZISMO – COORDINAMENTO ROMANO PER IL RITIRO DI OGNI AUTONOMIA DIFFERENZIATA – CSV ROMA E LAZIO – CRS CENTRO PER LA RIFORMA DELLO STATO – DONNE DI CARTA – ECPAT ITALIA ONLUS – EUROPE CONSULTING – EUTROPIAN ASSOCIAZIONE – FAI ANTIRACKET ANTI USURA ROMA AGISA ONLUS – FALEGNAMERIA 41 – FLEURS DU MAL – GEA – ISKRA COOPERATIVA SOCIALE ONLUS – LA FRANGIA – LA TALPA ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE – LABSUS LABORATORIO PER LA SUSSIDIARIETÀ – LIBERAMENTE – LO YETI – MADE IN JAIL – MOVIMENTO TELLURICO TREKKING ECOLOGIA E SOLIDARIETÀ – NETLEFT – NONNA ROMA – PARTECIVILE MARZIANI IN MOVIMENTO – PIGNETO POP – PONTEDINCONTRO ONLUS – PROGETTO DIRITTI – RETE NOBAVAGLIO. LIBERI DI ESSERE INFORMATI – RIMUOVENDO GLI OSTACOLI – ROMA OPENLAB – SCUP – SPORTCULTURAPOPOLARE – LIBERA VALLECAMONICA PRESIDIO NINO E IDA AGOSTINO – LIBERA BRESCIA – LIBERA PRESIDIO DI LUCCA “GIULIANO GUAZZELLI” – LIBERA SUD PONTINO DON CESARE BOSCHIN – FIOM CGIL MESSINA – SPORTELLO SOCIALE DELLA FEDERAZIONE DI VERONA PRC – ASSEMBLABILI GLOBALI – BUILD ON ITALIA – AWMR ITALIA. DONNE DELLA REGIONE MEDITERRANEA – ASSOPACEPALESTINA – CENTRO STUDI ARGO DI TORINO – LEGA ITALIANA PER LA LOTTA CONTRO L’AIDS – SUNIA DI ROMA – ACTIONAID ITALIA – ASSOCIAZIONE EVELINA DE MAGISTRIS DI LIVORNO – ALTRO MODO FLEGREO APS – OFFICINE CIVICHE APS – ARCI NAZIONALE – CUB CONFEDERAZIONE UNITARIA DI BASE – ASSOCIAZIONE NESI/COREA ODV – CRIDES CENTRO ROMANO DI INIZIATIVA PER LA DIFESA DEI DIRITTI NELLA SCUOLA – UNIONE POPOLARE – AURELIO IN COMUNE – DAL BASSO A SINISTRA – A NEW INDUSTRIAL STRATEGY – USICONS ASSOCIAZIONE DIFESA E TUTELA UTENTI E CONSUMATORI – USI UNIONE SINDACALE ITALIANA – CNCA COORDINAMENTO NAZIONALE COMUNITÀ ACCOGLIENTI – LIBERA EMILIA ROMAGNA – VERDI AMBIENTE E SOCIETÀ – APS – ALLERTAMEDIA – LIBERA MOTTOLA PRESIDIO “ANTONIO MONTINARO” – POWER – CASETTA ROSSA – CIRCOLO ARCI THOMAS SANKARA – COORDINAMENTO PER LA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE – COMUNITÀ PER LE AUTONOME INIZIATIVE ORGANIZZATE C.A.I.O – LA FELICIA AZIENDA BIOAGRITURISTICA – ASSOCIAZIONE CITTÀ ALESSANDRINA – CENTRO VOLONTARI PER UNA UMANITÀ CONDIVISA – ASSOCIAZIONE SUENIOS INTERNATIONAL ONLUS – RETE SALUTE WELFARE TERRITORIO – SALUTE DIRITTO FONDAMENTALE – SOS SANITÀ – SALUTE INTERNAZIONALE – CON/F/BASAGLIA – LISBON INSTITUTE OF GLOBAL MENTAL HEALTH – PRIMARY HEALTH CARE NOW OR NEVER – COOPERACTIVA – COOPERATIVA NUOVA PRISMA 82 – COMITATO DEL PRATONE DI TORRE SPACCATA – ASS. COMUNITÀ EDUCANTE – RETE CINEST – COOP. SOC. ASSALTO AL CIELO – PRC SORA – RETE ANTIRAZZISTA CATANESE – FEDERAZIONE INTERNAZIONALE MEDITERRANEO – MASCHILEPLURALELUCCA ODV-ETS – ASSOCIAZIONE PARLIAMO DI SOCIALISMO – ADIF (ASSOCIAZIONE DIRITTI E FRONTIERE) – COOPERATIVA I DODICI MESI DI PADOVA – PRIMAVERA DEMOCRATICA – COORDINAMENTO PER LA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE DELL’EMILIA ROMAGNA – ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO AELIANTE – CENTRO CULTURALE IMMAGINA – CIRCOLO ARCI “IL CORTO MALTESE” – MOVIMENTO PER I BENI COMUNI MILANO – VILLAGGIO DELLA PACE – EUTROPIAN – LIBERACITTADINANZA – OPERATORI SANITARI NEL MONDO – CIPSI COORDINAMENTO DI INIZIATIVE POPOLARI DI SOLIDARIETÀ – COMITATO ALBERI PER MILANO – ASSOCIAZIONE CULTURALE COTRONEINFORMA ODV – OXFAM ITALIA – LIBERTA’ E GIUSTIZIA – UIL DI ROMA E DEL LAZIO – NEOS KOSMOS APS – FREE ASSANGE ITALIA – COMMA 22 ODV – ASSOCIAZIONE SULLE ORME ODV – GOVERNO DI LEI – RETE ROMANA DI SOLIDARIETÀ CON IL POPOLO PALESTINESE – CIRCOLO INTERCOMUNALE LEGAMBIENTE “LUIGI DI BIASIO” APS – ASSOCIAZIONE VITTORIO BACHELET GAETA – PROGETTO ‘LA BIRRERIA SOCIALE’ UDINE – FONDAZIONE BENVENUTI IN ITALIA – SCUOLA DI PACE NOCERA INFERIORE – ANPI NOCERA INFERIORE – PRESIDIO LIBERA JERRY ESSAN MASSLO NOCERA INFERIORE – OCCUPY ITALY ANIMALS – PARTITO ECOANIMALISTA – TERZASETTIMANA ODV – FREE WASTE OIL – NOCERA IN MOVIMENTO – IMPATTO ECOSOSTENIBILE ZERO WASTE CAMPANIA – INIZIATIVA CONVERGENZA NONVIOLENTA – CGIL SPI – ASSOCIAZIONE LA VITA NOVA – CHIANTIOTECH – UN’ALTRA STORIA – CENTRO D’ASCOLTO MONS.SPETTU ODV – COMITATO STOP TTIP DI UDINE – ASSOCIAZIONE MONDRAGONE BENE COMUNE – LE VEGLIE CONTRO LE MORTI IN MARE – STOP BORDER’S VIOLENCE – FLAI-CGIL – A.Si.D.A. 12 LUGLIO – COMITATO ITALIANO LULA LIVRE – KULTURJAM S.R.L.S. – EUROPA VERDE – VERDI
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