La legge Calderoli ha imposto alla Repubblica l’autonomia differenziata. Approvata in Parlamento lo scorso 26 giugno tra lo sventolio di bandiere secessioniste, mentre Deputati di destra aggredivano fisicamente un Deputato dell’opposizione colpevole di sventolare il tricolore. Lo Spacca Italia voluto da Calderoli con la complicità della Meloni, non mette un euro sui Livelli Essenziali delle Prestazioni, non riduce le distanze tra le Regioni ma le allarga, istituzionalizza le disuguaglianze, non da nessuna garanzia di equità territoriale, esautora il Parlamento, devolve materie fondamentali di competenza esclusiva dello Stato, come sanità, ambiente, lavoro, energia, istruzione, tra le altre. Un progetto eversivo che distrugge l’Unità della Repubblica e cambia per sempre princìpi e funzionamento della nostra democrazia costituzionale. Una legge che non affronta le priorità del paese non migliora le nostre condizioni di vita ma le peggiora ovunque esponendoci a rischi enormi. Per questo va cancellata.
Le destre e le forze secessioniste stanno cambiando volto alla Repubblica, stravolgendone i principi, cancellando la solidarietà nazionale in nome di un regionalismo asimmetrico che nasconde la secessione dei ricchi, spacca l’unità nazionale, fa esplodere le disuguaglianze, aggravando la drammatica crisi sociale ed istituzionale. In un contesto internazionale instabile, minacciato da guerre e collasso climatico. Bisogna impegnarsi tutti e tutte insieme per impedirlo.
Se l’autonomia differenziata verrà richiesta dalle Regioni il disagio esistente e le disparità sui territori saranno inaccettabili. La deforma Calderoli sarà irreversibile e i danni saranno enormi al Sud come al nord. Il tempo rimasto prima che il progetto spacca Italia diventi irreversibile è davvero limitato. Dobbiamo attivarci subito per evitare il disastro.
Lo scorso 5 luglio reti sociali, sindacati, forze politiche e cittadinanza attiva hanno depositato presso la Corte di Cassazione il quesito per abrogare integralmente la legge Calderoli che introduce l’autonomia differenziata. Subito dopo è nato il Comitato referendario per il SÌ all’abrogazione totale della legge sulla autonomia differenziata. Con l’obiettivo di raccogliere le 500 mila firme necessarie, così come previsto dalla legge, entro fine settembre per promuovere il referendum.
Se giocheremo la partita mobilitando il Paese, raccontando davvero quale disastro produrrebbe nelle vite di tutti e tutte, e quanto invece insieme possiamo fare per cambiare in bene, non avremo solo impedito questo obbrobrio ma rilanciato il dibattito sulle vere priorità politiche. Lo avremo fatto restituendo voce e includendo soggetti e cittadini tenuti ai margini in questi ultimi due decenni.
La partecipazione dei cittadini e delle cittadine è la strada per rispondere a una crisi profonda, multidimensionale, sistemica e strutturale. La Rete dei Numeri Pari il 17 ottobre 2019 insieme ai Comitati contro ogni autonomia differenziata, per l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti ha lanciato la campagna contro il progetto eversivo di Autonomia Differenziata. Coerentemente con i suoi due principali obiettivi, sconfiggere le disuguaglianze e contrastare le mafie, la Rete dei Numeri Pari ha sin da subito denunciato i rischi e gli impatti della cosiddetta “secessione dei ricchi”. Con l’aiuto dei principali costituzionalisti del Paese e con la collaborazione di migliaia di cittadine e cittadini volontari sui territori, negli ultimi due anni la Rete dei Numeri Pari ha portato avanti più di 300 iniziative nelle città, formazioni gratuite, ordini del giorno, assemblee, seminari e mobilitazioni nazionali, come quella del 7 ottobre scorso che ha visto in piazza San Giovanni a Roma più di 200 mila persone in difesa della Costituzione.
Per queste ragioni e per il lavoro portato avanti, la Rete dei Numeri Pari è tra i firmatari in Cassazione e tra i promotori del Referendum abrogativo.
Unisciti a noi! Insieme siamo una forza! Insieme possiamo cambiare le cose!
Senza la partecipazione e il protagonismo delle realtà sociali non sarà possibile riportare al voto la maggioranza dei cittadini e delle cittadine. Abbiamo bisogno del contributo di tutti e tutte. Sotto il sole d’agosto dovremo raccogliere centinaia di migliaia di firme. Non sarà facile ma è l’unica strada che abbiamo per impedire la fine della Repubblica e della nostra democrazia costituzionale.
Aiutaci a raccogliere le firme necessarie e porta avanti anche tu la campagna “Una firma per l’Italia!”. Entra a far parte del comitato referendario della tua città, organizzati e promuovi la raccolta di firme sul tuo territorio.
Contatta il gruppo di comunicazione della Rete dei Numeri Pari per ricevere tutte le informazioni necessarie e attivarti immediatamente!