Dopo dieci anni di crisi a causa di politiche sbagliate realizzate a livello europeo e dai governi che si sono succeduti, il nostro paese è il più diseguale d’Europa e con18 milioni di persone a rischio esclusione sociale; sono 12 milioniquelle che non possono più curarsi; 5 milioni sono in povertà assoluta e 9,3 in povertà relativa, di cui oltre un milionesono minori.
Mai nella nostra storia repubblicana si è riscontrato un numero di persone in povertà e a rischio esclusione sociale così alto. Una condizione materiale aggravata daitagli alle politiche sociali e dall’assenza di una vera misura di sostegno al reddito come previsto dall’art.34 della Carta di Nizza e già attiva in molti paesi europei. I tagli al sociale e le politiche di austerità hanno accentualo le disuguaglianze, aumentato le povertà e rafforzato le mafie, in un contesto in cui i Governi non hanno saputo fornire risposte e investimenti adeguati, causando la guerra tra poveri e legittimato un clima di paura vissuto da milioni di concittadini.
Centinaia di realtà sociali e sindacali, insieme a molteistituzioni locali, chiedono con urgenza anche a questo Governo e al Parlamento che venga data priorità politica all’impegno contro disuguaglianze,povertà e mafie che stanno devastando il paese e lacoesione sociale, con la colpevole complicità di chi sposta l’attenzionesu falsi problemi o certamente di minore importanza. Un impegno che non può essere affrontato con slogan e semplificazioni roboanti alle quali assistiamo giornalmente, senza nessun rispetto per chi vive una condizione materiale ed esistenziale drammatica o di disagio, bensì mettendo in campo misure chiare ed efficaci, ben diverse da quelle che leggiamo sui giornali o sui social.
Su questo fronte c’è preoccupazione perché, nonostante l’impegno a investire 10 miliardi per sostenere il diritto al reddito, da quello che leggiamo, il contenuto della nota di aggiornamento al documento economico e finanziario è molto distante dalle proposte che il M5S aveva condiviso in passato con la cittadinanza e le reti sociali che sul tema delreddito minimo garantitoesprimono, da anni, proposte efficaci e che ora non vengono neanche ascoltate. Ad aumentare la preoccupazione c’è l’enfasi eccessiva, la spettacolarizzazione e l’utilizzo di un linguaggio che semplifica problemi complessi creando aspettative che andranno deluse.
Non è con operazione di marketing e di comunicazione che si cancella la povertàcome viene affermato, in modo imprudente, in questi giorni. La battaglia vera è quella per la “sicurezza sociale” che si garantisce realizzando quelli che sono stati definiti “Social Pillar“, pilastri sociali, attivi già in molti paesi europei per contrastare la crisi e l’aumento delle povertà.
Per queste ragioni, il 17 ottobre in occasione della giornata mondiale per l’eliminazione della povertà, la Rete dei Numeri Pari promuove presso la FNSI a Roma dalle 11:00alle 13:00una conferenza stampa nazionale dal titolo “We❤Sicurezza sociale” per lanciare le proprie proposte e chiedere al Governo e al Parlamento una serie di misure chiare ed efficaci per sconfiggere, davvero, disuguaglianze e povertà, così da garantire la dignità a tutti e tutte.
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